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sabato 29 ottobre 2011

Il falso Jahvè (Genesi e involuzione del monoteismo biblico). Mosè l'egiziano. 30

Neppure la storia dell'adozione regge. Nell'antico Egitto, specie ai tempi di Mosè, i faraoni erano considerati esseri divini e le loro figlie potevano generare figli solo congiungendosi a consanguinei stretti, scelti dallo stesso faraone.

Il matrimonio ideale era quello tra fratello e sorella, che avevano pari sangue divino. Date queste circostanze nessuna principessa sarebbe stata autorizzata dal faraone ad adottare un figlio che non fosse, almeno parzialmente, di origine regale. Figurarsi il figlio di schiavi semiti, discendenti dagli hyksos, i nemici più detestati dagli egiziani!

Ma c'è un'ulteriore prova, ricavata direttamente dalla Bibbia, che ci attesta che Mosè era egiziano: il suo notevole impaccio a parlare col popolo di origine semita che aveva adottato in quanto, non conoscendone la lingua, faticava ad esprimersi e doveva ricorrere, come interprete, al suo presunto fratello Aronne.

La "lingua tarda" di Mosè, di cui parla la Bibbia (Esodo 4,10) sarebbe altrimenti inconcepibile nella bocca di un principe e condottiero, che "fu istruito in tutta la sapienza degli egizi ed era potente in parole ed opere" (Atti 7, 22).

Una volta messo in chiaro che Mosè era un egiziano di altissimo rango "potente in parole e opere", prima di spiegare come divenne il fondatore del monoteismo e il condottiero del gruppo eterogeneo di semiti che successivamente darà origine al popolo d'Israele, cerchiamo di capire che cosa significa "che fu fatto istruire in tutta la sapienza degli egizi".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)