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domenica 23 ottobre 2011

L'enigma svelato. (Il lato oscuro della verità) 90

Impiegarono appena pochi giorni a raggiungere Betania.
Trovarono il villaggio in lutto per la morte di Lazzaro e la sua casa invasa da amici e parenti giunti dalla vicina Gerusalemme per portare conforto alle sorelle. Tra loro c'erano anche ricchi farisei e dottori della Legge.

Quando Maddalena venne a sapere dell'arrivo di Gesù, uscì di casa per andargli incontro. I giudei che la confortavano, vedendola uscire precipitosamente, la seguirono pensando che andasse al sepolcro a pregare. Invece videro che abbracciava Gesù, che era appena arrivato, piangendo a dirotto. A quell'abbraccio Gesù fu colto da un fremito intenso che gli inondò il volto di lacrime. Tutti allora si resero conto di quanto amasse Lazzaro e ne furono commossi.

Appena Gesù si sciolse dall'abbraccio con Maddalena, Davide gli si avvicinò senza dare nell'occhio e lo toccò impercettibilmente. Egli si volse a guardarlo stupito.
“Non è morto”, gli sussurrò Davide sottovoce:”Fa' aprire la tomba e chiama Lazzaro a gran voce”. La cosa era passata a tutti inosservata. Solo Giuda e Maddalena l'avevano notata e aspettavano gli eventi con viva trepidazione.

Gesù si fece portare davanti al sepolcro. Tutti i presenti lo seguirono pensando che volesse dare l'estremo addio all'amico scomparso. Ma egli, dopo essere rimasto per un po' assorto, come in preghiera, disse inaspettatamente: "Togliete la pietra".
A queste parole seguì uno sconcerto generale e Marta gli fece osservare che era una cosa inopportuna, essendo il defunto rinchiuso lì da due giorni. Gesù insistette e i servi si diedero a rotolare la pietra che chiudeva il sepolcro.

Intanto Davide, tutto immerso in se stesso, sentiva Lazzaro ancora incerto tra la vita e la morte e mentalmente gli ordinò di tornare indietro ché il suo tempo non era ancora venuto.

Appena la pietra fu rotolata, Gesù con voce forte che fece quasi rabbrividire tutti i presenti gridò: "Lazzaro, vieni fuori!" E, dopo pochi istanti, che parvero un'eternità, Lazzaro barcollando uscì lentamente, ancora tutto avvolto nelle sue bende, simile ad un fantasma. Un tremito percorse tutti i presenti cui seguì un boato di gioia.

La notizia della resurrezione di Lazzaro, sancita dai notabili presenti, si diffuse rapidamente per tutta la città, suscitando un'enorme impressione. Dunque il nuovo Messia aveva operato un prodigio che appariva a tutti come il segno della potenza di Dio che si manifestava attraverso il suo inviato. Ciò confermava appieno la sua investitura messianica.

I discepoli erano fuori di sé per la gioia. Ora anche i gerosolimitani avrebbero dovuto piegarsi all'evidenza e sostenere la sua missione. Lazzaro e Maddalena erano della stessa opinione. Però bisognava battere il ferro finché era caldo e Lazzaro, ricordando la profezia di Zaccaria che preconizzava l'entrata trionfale del Messia a Gerusalemme a cavallo di un asinello, si diede ad organizzarla, facendo leva sul fatto che gli abitanti di Betania, che lo tenevano in grande considerazione, si sarebbero prestati all'evento.

Davide e Giuda, interpellati da Gesù, disapprovarono quella che essi consideravano una provocazione politica grave e questo suscitò l'ira violenta di Cefa e dei fratelli Giacomo e Giovanni che li minacciarono di morte.

“Siamo in una trappola” dichiarò Giuda sconsolato. “Gesù ci obbliga a rimanere al suo seguito, anche se contraddiciamo le sue iniziative, e contemporaneamente i discepoli più violenti minacciano la nostra vita”. Sentivano sempre più bruciare la terra sotto i piedi. Si rivolsero a Maddalena chiedendo di essere lasciati liberi di partire in quanto non intendevano partecipare alla causa messianica. Ottennero il permesso di lasciare Betania dietro la promessa di stabilirsi a Gerusalemme fino alla Pasqua.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)