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domenica 30 ottobre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo). Il mito biblico al vaglio della ragione. 20

Finora abbiamo dimostrato come la favola biblica, scopiazzata dagli antichi sumeri, sia totalmente rinnegata dalla scienza. Ora passiamo ad esaminarla sotto il profilo della razionalità per denunciarne le assurdità, le incongruenze e l'irrazionalità di fondo.

Cominciamo con l'esistenza di dio che nella Genesi crea il mondo in sei giorni e impasta la statuina di Adamo. Ebbene, non esiste alcuna prova oggettiva che dimostri l'esistenza di questo dio o di qualsiasi altra divinità.

Tommaso d'Aquino, il sommo teologo cattolico, dopo aver scritto poderosi volumi di teologia, condensò tutta la sua fede nel celebre motto “credo quia absurdum”.

Credo, cioè, nonostante la religione mi propini delle verità assurde, irrazionali e indimostrate. Riconoscimento lapalissiano che non esiste alcuna prova oggettiva che dimostri l'esistenza di un qualsiasi dio e che tutti i principi di fede, che costituiscono la religione cristiana (e qualsiasi altra religione), sono in aperto contrasto con la ragione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)