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lunedì 23 luglio 2012

Il falso Jahvè. Fine del regno di Giuda. 137


Pochi anni dopo ci fu una seconda e più crudele occupazione a causa di un'insurrezione tentata dal re Sedecia, messo sul trono dai babilonesi. E questa volta Gerusalemme fu rasa al suolo col suo Tempio e il resto dell'élite deportata. L'ultimo re di una dinastia che aveva regnato per secoli fu torturato e imprigionato a Babilonia, i suoi figli furono tutti uccisi.

La stirpe di David cancellata per sempre. Ma la religione e l'esistenza come nazione del popolo d'Israele, nonostante la catastrofe e la latitanza di Jahvè, sopravvissero miracolosamente.

Ciò fu dovuto al fatto che ormai il gruppo "per l'unità di Jahvè" si era affermato definitivamente e si era diffuso in tutti gli strati della popolazione di Giuda, ma soprattutto perché, sotto la regia di Giosia, era nata la Bibbia, il manifesto ideologico fondamentale, il punto di riferimento che compendiava tutte le istanze teologiche, storiche e sociali degli israeliti.


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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)