Visualizzazioni totali

venerdì 20 luglio 2012

Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI (Chiarelettere, pp. 326, € 16,00) di Gianluigi Nuzzi


Il quotidiano cattolico francese La Croix a proposito del libro di Nuzzi commenta: «I giochi di potere tra i clan, le influenze degli affari interni della Chiesa italiana e delle sue relazioni con lo Stato offuscano la missione universale della Santa Sede».
Infatti, dalla pubblicazione delle lettere al papa e dei documenti del suo entourage, emergono con crudo realismo sia le lotte intestine al vertice della Chiesa, con veleni sparsi da corvi e serpenti intorno alla Curia e ricatti trasversali tra cardinali e prelati, sia gli squallidi rapporti tra il potere vaticano e il potere italiano. Nell'uno e nell'altro caso viene evidenziata l'assenza di questioni di fede al centro della Chiesa istituzionale la cui unica e assoluta preoccupazione è l'accrescimento della sua potenza economica e politica in tutti i campi.
In numerosi documenti riportati nel libro leggiamo con disappunto e indignazione il servilismo omertoso dei nostri uomini di governo per favorire il Vaticano a danno del nostro Paese. Ecco alcuni eclatanti esempi. Il ministro dell'Economia allora in carica Giulio Tremonti concorda col presidente dell'Ior, la banca vaticana, Gotti Tedeschi le diverse strade per aggirare la procedura d'infrazione avviata dalla Comunità europea contro l'Italia per aver concesso massicce evasioni dell'Ici sui numerosi immobili commerciali della Chiesa . Il capo del governo, Silvio Berlusconi, che, imputato al processo Ruby, si rivolge al Vaticano per avere protezione riuscendo a ottenere sia il lungo silenzio dei sacri palazzi sugli sconcertanti episodi di etica privata e pubblica, sia l'accusa nei confronti della magistratura italiana di «aggressione giudiziaria» nei confronti del premier.
La Procura della Repubblica di Roma accusata di portare «un attacco veemente alla credibilità della Chiesa ed alla persona del papa» solo perché ha messo lo Ior sotto inchiesta per violazione delle norme antiriciclaggio. Il presidente della Camera Gianfranco Fini che viene criticato perché ha ripetuto che «neppure la Chiesa si sarebbe opposta alle leggi razziali del 1938», come dimostrano ampiamente i documenti storici. La carriera fulminate di un tale Marco Simeon, definito «figlioccio di Bertone, Geronzi e Bisignani» (il potente faccendiere condannato per avere riciclato all'Ior la maxitangente Enimont), che viene nominato direttore delle relazioni istituzionali e internazionale della Rai senza alcun merito specifico ma solo grazie al patronage d'Oltretevere. Lo sconcerto destato dalla notizia di una cena segreta che sarebbe avvenuta in Vaticano il 19 gennaio 2009 tra Benedetto XVI e i coniugi Napolitano, allo scopo di consentire al papa di esercitare pressioni o anche solo doglianze e segnalazioni sull'attività legislativa del nostro Paese.

Come giustamente osserva Massimo Teodori la documentazione pubblicata da Nuzzi ci pone il quesito perché mai i rapporti tra il Vaticano e le alte sfere italiane sono spesso al margine della legalità, oltre che dell'etica pubblica. E perché mai, come sostiene il sacerdote "di base" don Paolo Farinella, «il Vaticano appoggia sempre i corrotti, i corruttori, i ladri e i manipolatori di coscienze». Si può senz'altro ritenere che all'origine dell'anomalia clericale nel nostro Paese vi sia da una parte il prono servilismo della quasi totalità dei nostri politici di destra e di sinistra, e dall'altra il regime concordatario impostoci dal fascismo che consente alla Chiesa di giocare in Italia sul doppio binario di potenza spirituale e Stato temporale con speciali privilegi in ogni campo, spesso in violazione degli stessi Patti Lateranensi.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)