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venerdì 27 luglio 2012

Un italiano che consideri i diritti civili il nocciolo duro della laicità per chi può votare alle prossime elezioni?


La laicità è la base della democrazia, il suo fondamento e il suo nutrimento. La difesa ad oltranza dei diritti civili, anche dei diritti delle minoranze, è il nocciolo duro della laicità, e qualifica il grado di democrazia di una nazione. In Italia la laicità non esiste perché il nostro Paese è totalmente succube del potere clericale e la Chiesa impone in ogni campo i propri oppressivi interessi alla comunità nazionale. La regola aurea del costituzionalismo americano: nessun comportamento dello Stato deve “ostacolare o favorire una religione” in Italia non vale.
E allora che prospettive hanno i laici, che sono alcuni milioni, di poter scegliere alle prossime elezioni un partito che soddisfi le loro legittime aspettative? Purtroppo, alla stato attuale, nessuna. Tutti i partiti sono massicciamente inquinati dal clericalismo infiltrato ad arte dalla Chiesa per condizionarli dal loro interno. La destra berlusconiana, eufemisticamente chiamata il partito della libertà, ha sistematicamente negato quei principi di uguaglianza e autodeterminazione della persona che sono propri della laicità e si è sempre dimostrata ligia gli ordini d'Oltretevere. .
Lo stesso dicasi della Lega che, dopo aver tradito il dio Po col dio Mammone del Vaticano è diventata un partito più clericale della ex DC. Dell'UDC di Casini basti dire che è totalmente composta di zuavi pontifici, pronti a sacrificarsi sulla breccia di Porta Pia. Ma a sinistra le cose non vanno meglio. Il PD sotto il profilo della laicità è diventato un partito ignobile dominato dalla parte ultracattolica dei margheriti (Bindi, Fioroni, Letta e Franceschini). Questa minoranza è arrivata a sacrificare il concetto di non discriminazione dei cittadini (negare il matrimonio ai gay è questo, senza tanti giri di parole) e di autodeterminazione della persona, per allinearsi agli ordini dei sessuofobi vaticani. Il documento sui diritti imposto al partito dai margheriti è vergognoso perché non dice nulla sulla 194, poco sul fine-vita e parla solo di Dico per gli omosessuali, senza tenere conto dei veri diritti delle coppie gay.
Restano l'Idv e i Radicali. L'Idv parla bene, si mostra più decisa a difendere i diritti civili ma non dà piena affidabilità laica come quando il sindaco di Napoli De Magistris bacia l'ampolla del sangue di san Gennaro con la fascia tricolore addosso o il sindaco di Palermo Orlando presenzia alla festa di santa Rosalia. per consegnare la città alla protezione della santuzza. Questi atteggiamenti pseudorerligiosi espressi in veste istituzionale sono la negazione della laicità.
In quanto ai Radicali, ai quali dobbiamo certamente riconoscere le battaglie storiche per i diritti dell'aborto e del divorzio, nonché quelle attuali per l'autodeterminazione della persona (anche in tema di maternità), l'uguaglianza e la non discriminazione, ebbene anch'essi non sempre hanno dato grande affidabilità politica. E molti non riescono proprio a perdonare loro l'alleanza con il Pdl di Silvio Berlusconi in più di un'occasione. Questo per quanto riguarda i partiti storici.
Sul fronte del "nuovo", troviamo il Movimento cinque stelle, che però non ha mai voluto chiarire la sua disponibilità a difendere la piena laicità dello Stato. E allora? Mala tempora currunt per i veri laici, evidentemente, e non si profila all'orizzonte una forza politica disposta a inimicarsi la Chiesa per difendere la laicità dello Stato e i diritti civili dei cittadini.


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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)