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giovedì 12 luglio 2012

Peccato e redenzione. Le nequizie morali. 89


Il cristianesimo si ammanta di ferocia non solo nella sessualità, ma in molti altri campi della vita umana. Qui esamineremo alcuni aspetti che riguardano la contraccezione, l'aborto, l'uso degli embrioni per ricerche mediche e l'eutanasia.
Gli stessi bigotti che, in base al loro assolutismo religioso, mortificano in mille modi la sessualità, si trasformano nei più feroci paladini della vita umana allo stadio embrionale e terminale. Sembra un paradosso, ma è la pura verità. Infatti, si scagliano contro l'aborto e l'uso degli embrioni, allo scopo di salvare delle vite che non sono mai nate.

I più fanatici antiabortisti degli Usa, che fanno capo all’Army of God, aizzati da certi pastori protestanti che sognano la nascita di una teocrazia americana che ripristini la legge veterotestamentaria, si sono dati la missione di incendiare le cliniche dove si praticano gli aborti e uccidere i ginecologi che li praticano.

Quindi, nel nome del loro dio buono e misericordioso, uccidono i vivi per salvare i non nati. Arrivano al punto di denunciare la contraccezione come moralmente equivalente all’aborto, per cui un profilattico o una pillola vengono considerati strumenti di morte.

Naturalmente è la Chiesa Cattolica la più accanita nemica della contraccezione da essa equiparata all'aborto e quindi all'assassinio. Ma siccome conosce bene i problemi della famiglia odierna che, per sopravvivere, deve pianificare le nascite, per salvare capra e cavoli ha escogitato un metodo, assolutamente ipocrita, che si rifiuta di chiamare anticoncezionale per definirlo eufemisticamente “atto a evitare un concepimento”- come se cambiando le parole si arrivi a modificare la sostanza delle cose - che consente di coitare senza peccare.

Per adottare questo metodo, i coniugi si devono trasformare in ragionieri della fertilità, e con tanto di termometro, alcuni attrezzi ginecologici, conoscenze del calendario e dell'aritmetica, applicare il metodo Billings o quello Rötzer (entrambi dettagliatamente spiegati dai parroci), per evitare le maternità indesiderate. Quindi niente chimica, o, più banalmente, qualche grammo di lattice, ma calcoli ragionieristici, perché il buon dio, che a questo punto viene trattato da autentico citrullo, non s'incazzi al momento del coito.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)