Visualizzazioni totali

sabato 27 ottobre 2012

Il falso Jahvè. L'esilio e il post esilio La deportazione a Babilonia.172

L'esilio di gran parte degli abitanti del Regno di Giuda non durò complessivamente molto: appena mezzo secolo, abbastanza però perché i deportati assimilassero parte dei costumi locali e assorbissero concetti e idee che appartenevano alla cultura orientale, caldea e iranica.

Profondissima risultò la crisi provocata dal crollo del paradigma regale davidico, ritenuto eterno per promessa divina. Non pochi ebrei cominciarono a dubitare della potenza di Jahvè e si rivolsero ai nuovi dèi babilonesi, che erano un misto di superstizione e magia. Una parte degli emigrati decise di farsi assimilare o di stabilirsi definitivamente in Mesopotamia, abbandonando l'idea di tornare in patria, anche perché Babilonia sembrava incommensurabilmente più bella e fastosa della modesta Gerusalemme, e i templi del Dio Marduk molto più imponenti e sontuosi del piccolo Tempio di Salomone.

Cominciò così la prima fase della diaspora ebraica. Ma la maggior parte degli esiliati, vivendo in piccoli insediamenti chiusi, poterono mantenere i loro riti religiosi e godere di una certa autonomia e indipendenza e, soprattutto, mantenere vivo il ricordo e la nostalgia della loro patria perduta.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)