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lunedì 8 ottobre 2012

La scuola italiana ancora ferma alla favola del creazionismo (“L'invenzione del cristianesimo”) 225


I creazionisti, però, di fronte alla scientificità del darwinismo non si sono dati per vinti e hanno elaborato, in alternativa, una nuova teoria pseudoscientifica per conciliare creazionismo ed evoluzionismo. Va sotto il nome di Intelligent Design (Progetto intelligente) conosciuto come ID.

I sostenitori dell'ID ritengono che le forme viventi, data la loro complessità che definiscono “irriducibile”, non possono essere frutto del caso; ci deve essere un progetto intelligente alla base del creato. Così dio, cacciato dalla porta come creatore, entra dalla finestra come progettista. Negli Usa, dove l'ID trova i massimi sostenitori, si tentò di introdurlo nelle scuole come teoria scientifica ma fu bloccato dalla magistratura che, in base al primo emendamento della Costituzione Americana, lo dichiarò non scienza e lo relegò a teoria religiosa.

E in Italia, col Vaticano in casa? Di fatto la teoria evolutiva non viene trattata nella scuola dell'obbligo. Infatti nel 2004 (DL 19 febbraio n.59). l'allora ministra della Pubblica Istruzione, Moratti, fece togliere ogni riferimento a Darwin e all'evoluzione nei programmi scolastici del primo ciclo, facendoli scivolare nel pieno Medio Evo. Si doveva tornare al racconto del mitico vasaio, accennato sopra, in base al dogma del primato della fede sulla ragione, sostenuto dalla Chiesa.

In Gran Bretagna, la teoria del celebre biologo Richard Dawkins, autore del libro «L'illusione di dio», secondo il quale «l'insegnamento scolastico di fatti non oggettivi e non provabili, come per esempio che Dio ha creato il mondo in sei giorni, rappresenta una violazione dei diritti dell'infanzia, un vero abuso», ha suscitato un ricco dibattito pedagogico che si è esteso alla Germania, alla Spagna, perfino alla cattolicissima Polonia, producendo cambiamenti nelle leggi e nei programmi scolastici con la trasformazione dell'ora di religione in storia delle religioni comparate, tendenze ormai generali nei sistemi continentali.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)