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martedì 25 maggio 2010

I diritti civili avanzano in Europa e regrediscono in Italia

Solo alcuni giorni fa Papa Benedetto XVI aveva ricordato, proprio in Portogallo, il valore del matrimonio tra uomo e donna, sottendendo che doveva essere proibito tra individui dello stesso sesso, ma lunedì 17 maggio il presidente della repubblica portoghese Anibal Cavaco Silva ha annunciato di avere firmato la legge che legalizza i matrimoni gay.

Uno smacco potente per la Chiesa, ricevuto proprio in uno dei Paesi più cattolicissimi (scusate la sgrammaticatura) d'Europa (ma non ridotto a protettorato vaticano come l'Italia) e all'indomani della iniqua ingiunzione papale. Gli altri Paesi europei dove alle coppie omosessuali è consentito il matrimonio sono Belgio, Olanda, Svezia, Norvegia e Spagna.

L'Italia resta sideralmente lontana da tanto. Anzi sta regredendo sempre più in basso. Sentite le dichiarazioni di monsignor Giuseppe Agostino, Arcivescovo Emerito di Cosenza, a commento dell'iniziativa dei comuni italiani di ricevere una delegazione di omosessuali in occasione della giornata della lotta contro l'omofobia: “La ritengo una stramberia, finalizzata solo ad ottenere voti e consensi. Nel Municipio non possono essere ospitati ladri, omicidi e via discorrendo”.

Paragonare gli omosessuali a ladri, omicidi e via discorrendo, suona indegno anche nella bocca del più squallido degli intolleranti. Probabilmente questo monsignore (e i suoi colleghi del Vaticano), non ha mai sentito parlare di carità cristiana o di spirito evangelico. Ma un'altra notizia molto importante è giunta in questi giorni da un Paese europeo.

Il 5 maggio in Svezia si è verificato il primo caso di eutanasia dopo il via libera deciso nei giorni scorsi dall'autorità sanitaria nazionale. Una donna di 32 anni, totalmente paralizzata, e' morta in seguito alla disattivazione dell'apparecchio respiratorio che la teneva in vita. La donna, il cui nome non e' stato rivelato, aveva scritto una lettera per chiedere che la macchina alla quale viveva attaccata da quando aveva sei anni, fosse disattivata.

L'eutanasia, anche se passiva, cioè intesa come sospensione delle tecniche di mantenimento in vita, è fortementa avversata da tutte le religioni, soprattutto dalla Chiesa Cattolica, che la paragona, assurdamente, ad una forma di assassinio.

Ora, finalmente, si comincia a dissipare l'oscurantismo che da quasi due millenni ha ottenebrato il mondo occidentale a questo riguardo e si intravvede l'arrivo di questa sublime forma di libertà. In Europa, oltre la Svezia, sono il Belgio e l'Olanda all'avanguardia nella concessione dell'eutanasia. Ma anche nel Regno Unito l'idea sta conquistando sempre più consensi in tutti gli strati della popolazione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)