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mercoledì 26 maggio 2010

Il battesimo ai neonati: la più spudorata violazione della libertà di religione

Il battesimo è il sacramento che il cristiano riceve quando è ancora in fasce, quindi in aperta violazione della libertà di religione. Non è un sacramento di origine biblica perché nell'Antico Testamento non è mai nominato. Gli ebrei non si battezzavano, si circoncidevano.

Non è nemmeno di origine cristiana. E allora da dove viene? La sua origine è prettamente pagana perché era usato come rito iniziatico nelle antiche religioni soteriche. Le cerimonie battesimali, prima della nascita del cristianesimo, erano tutte uguali nell’antichità anche se recitate in nome di divinità diverse: in Egitto per la dea Iside, in Frigia per Attis, a Babilonia per Marduk, in Grecia per Dionisio e in Persia per Mitra.

Mentre l’iniziato veniva immerso nell’acqua lustrale, il sacerdote recitava: «Tu sei rinato e da questo momento farai parte del mondo degli eletti a cui sono aperte le porte dell’eternità». Anche se i Vangeli raccontano il battesimo di Gesù per mano di Giovanni Battista, Gesù non battezzo mai nessuno, nemmeno i suoi apostoli e mai nei Vangeli si parla di battesimo.

E allora come mai Gesù fu battezzato? Perché egli era un esseno e gli esseni usavano questo rito per annettere i nuovi adepti nella loro setta. Fu Paolo di Tarso, il San Paolo della Chiesa, a inserirlo nel suo cristianesimo personale rivolto ai pagani in sostituzione della circoncisione aborrita dai gentili. Da principio non era molto importante nemmeno per Paolo.

Soltanto più tardi, quando la Chiesa scoprì il peccato originale, ignorato da Gesù e dai cristiani di Gerusalemme, esso divenne obbligatorio per tutti e proclamato il sacramento fondamentale. Infatti svolge una triplice funzione: toglie la tara ereditata dal Peccato Originale, cancella tutte le colpe del passato, se somministrato in età adulta, e infine, imprime il marchio indelebile di appartenenza alla Chiesa. Vi pare poco?

All'inizio veniva somministrato in età adulta e dopo una lunga e severa preparazione. Ma quando Tertulliano e Agostino, dottori della Chiesa, riesumarono la favola del peccato originale che trasformava l’intera umanità in una «massa dannata», i neonati morti senza il battesimo, sarebbero stati privati dell'accesso al paradiso.

Per rimediare a questo fu imposta l’esigenza di amministrare questo sacramento subito dopo la nascita. Esigenza mantenuta anche quando la Chiesa, riconoscendo la mostruosità dell'inferno per i neonati non battezzati inventò per loro il limbo, rimasto in vigore fino ai nostri giorni. Oggi, però, anch'esso è stato abolito da papa Ratzinger che ne ha ammesso la palese assurdità. Ogni tanto anche nella Chiesa affiora qualche briciola di resipiscenza. Anche ai neonati che muoiono senza il battesimo hanno diritto, quindi, ad un pezzo di paradiso. Magari nel sottoscala.

Questo sacramento (un po' d'acqua versata sulla testa e la recita della formuletta di rito), se somministrato in punto di morte funzione come un superdetersivo che cancella all'istante tutte le colpe, anche le più atroci, commesse lungo un'intera vita. Non è una barzelletta, come potete pensare. La Chiesa ne è più che convinta. L'imperatore

Costantino, quello che concesse la libertà di culto ai cristiani, volle ricevere il battesimo solo in punto di morte appunto per questo. Costantino, infatti, di colpe ne aveva commesse tante, anzi tantissime. Tra l’altro aveva fatto uccidere la moglie, un figlio ed altri numerosi parenti.

Ma in punto di morte, con un po' d'acqua versata sulla testa e la recita di una formuletta, eccolo, da perfido peccatore, trasformarsi in una candida colomba, pronta a volare in cielo! A quanto pare la demenzialità umana non ha limiti.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)