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lunedì 17 maggio 2010

Secondo papa Ratzinger il “terzo segreto di Fatima” aveva preannunciato lo scandalo dei preti pedofili

Il papa in Portogallo, durante il pellegrinaggio a Fatima, ha riconosciuto, con profondo dolore, che la grande persecuzione cui è sottoposta in questo periodo la Chiesa viene “dall’interno, dai peccati che ci sono dentro la Chiesa stessa, e non dai nemici fuori".

Con ciò riconoscendo l'enorme gravità delle colpe, «realmente terrificanti», commesse dai molti sacerdoti pedofili, e sconfessando, quindi, in pieno l'eufemistico “chiacchiericcio” del cardinal Sodano e dei molti ecclesiastici italiani che lo condividevano. Altro che “chiacchiericcio” e persecuzione dei nemici della Chiesa! Il marcio è tutto riconducibile ad essa, secondo Ratzinger.

Fin qui le parole del papa sono perfettamente condivisibili, anche se tardive. Quello che suscita stupore, per non dire ironia, è l'ulteriore affermazione di Benedetto XVI nella quale rivela che le attuali «sofferenze» della Chiesa, in conseguenza degli abusi su minori commessi da sacerdoti, fanno parte di quelle annunciate nel terzo segreto di Fatima.

I segreti di Fatima, di Medjugorje e di altre Madonne-patacca, nonché i contenuti di fede di questa apparizioni, sono sempre stati di una banalità e ovvietà sconcertanti e ritenuti di nessunissima rilevanza. Per quanto riguarda in particolare il “terzo segreto”, svelato in più modi, si sono inventate e lasciate credere molte e cervellotiche ipotesi su di esso, alcune delle quali deliranti perché ipotizzavano una specie di eccidio ecclesiastico.

Nessuna di queste però accennava alla pedofilia pretesca. Quindi, suona stranissimo l'accostamento tra il terzo segreto e la pedofilia, fatto dal papa. Una domanda pertanto si pone qualora questo accostamento fosse possibile: perché il papa nei 16 anni durante i quali, come Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, vide arrivare da tutto il mondo cattolico sul suo tavolo migliaia di denunce contro i preti pedofili, essendo a conoscenza del contenuto del terzo segreto, non corse subito ai ripari, anziché insabbiare ogni cosa?

Tutto ciò a me suona strano. Per cui non vorrei che la tirata in ballo del terzo segreto altro non sia che una diabolica trovata per fuorviare l’attenzione dei fedeli e dell’opinione pubblica, sminuendo le enormi responsabilità del Vaticano.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)