Visualizzazioni totali

martedì 11 maggio 2010

Marcial Maciel Degollado

Ha fondato una sacra congregazione che si è diramata in una trentina di Paesi del mondo, che conta 800 sacerdoti, 2500 seminaristi, 65 mila membri laici dell’associazione Regnum Christi, 158 scuole e 18 univer­sità, due delle quali a Roma.

È stato considerato da Papa Wojtyla e dalla Curia Vaticana “uno dei più efficienti raccoglitori di donazioni della Chiesa cattolica”. Il 15 novembre 1994,per le sue “nozze d’oro” sacerdotali, ha ricevuto da Giovanni Paolo II i più altisonanti elogi e un abbraccio fraterno.

Ci troviamo di fronte ad un santo fondatore carismatico? Ad un alto maestro di spiritualità e di totale dedizione al servizio di Dio? Ad un benemerito aposto di Santa Romana Chiesa?

No, vi sbagliate di grosso. Ci troviamo di fronte ad un mostro dalle molte vite, tutte vissute nel segno delle peggiori nefandezze: pederastia, abusi sessuali, gravidanze illegittime, sfruttamento economico, distrazione dei fondi versati dai benefattori, vedove bianche, discendenti naturali e perfino sospetti omicidi.

Sì, perché il sacerdote messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, morto nel 2008 a 87 anni, è stato accusato di questi « gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti, confermati da testimonianze incontrovertibili, che si configurano talora in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso» (Rapporto della Santa Sede).

Non c' è quasi comandamento che sia stato da lui rispettato. Infatti si è reso colpevole di innumerevoli abusi sessuali sui suoi seminaristi minorenni, di convivenza con due mogli, sedotte ancora minorenni, che gli hanno dato quattro figli, uno dei quali abusato dal padre, della probabile eliminazione fisica di quanti, come uno zio vescovo, avevano smascherato la sua incredibile vita segreta.

Il Vaticano era a conoscenza della vita scandalosa e criminosa di questo prete? Eccome! Per decenni sono state centinaia le testimonianze d'accusa, precise e dettagliate, inviate in Vaticano ma sempre ignorate e insabbiate.

Secondo la stampa tedesca e austriaca la potente prelatura dell’Opus Dei, padrona della Santa Sede, in sintonia con Giovanni Paolo II e l’allora presidente Cei Camillo Ruini, bloccarono ogni iniziativa nei suoi confronti perché Marcial Mercier era ritenuto un capobastone di ben 60mila fedeli e  in grado di portare cospicui fondi alla Chiesa. Soltanto nel 2006, dopo la morte di papa Wojtyla, fu possibile procedere contro di lui.

Il 19 maggio 2006 il cardinale William Joseph Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, lo ha sospeso a divinis e gli ha imposto di condurre una vita riservata di preghiera e di penitenza, e la rinuncia a ogni ministero pubblico.

Questa è stata l'unica punizione inflittagli per gli immensi crimini commessi, anche di carattere religioso, come l'aver concesso l'assoluzione in confessione a quanti erano stati costretti ad avere rapporti sessuali con lui. Il processo canonico gli fu risparmiato per «l’età avanzata e la salute cagio­nevole ».

Lascia comunque una eredità miliardaria valutata a 20 miliardi e mezzo di dollari. La Chiesa non se la lascerà certo sfuggire.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)