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mercoledì 19 maggio 2010

La Commissione della Camera ha approvato il testo del testamento biologico che si configura come una Legge sulla Tortura Obbligatoria di fine vita.

Il diritto di morire con dignità ponendo fine alle forti sofferenze originate da patologie incurabili e irreversibili, è la prerogativa più sacra della persona umana. Questo diritto consente a ciascun di noi di scegliere di morire, in modo naturale, quando non vi è più alcuna speranza di miglioramento e di guarigione, o si trova in un coma irreversibile, determinato dalla morte cerebrale.

In parole povere consente di abbreviare l'attesa della morte evitando le terapie intensive, spesso dolorose e umilianti (il cosiddetto accanimento terapeutico), che al massimo possono prolungare la vita di qualche breve periodo. Quindi niente alimentazione forzata, respirazione artificiale e somministrazione di farmaci ormai inutili e lasciare che la natura faccia il suo corso senza interferenze, solo somministrando sedativi per alleviare il dolore.

Naturalmente questo diritto presuppone il consenso esplicito o implicito dell'interessato. Non può essere imposto a nessuno e il cattolico non è assolutamente obbligato a chiederlo. In passato è stato accettato anche dalla Chiesa, in particolare da papa Paolo VI, ma prontamente rinnegata, oggi, dall'integralista Ratzinger per il quale la sofferenza nel massimo degrado è un obbligo per tutti, cattolici e non.

La nostra Costituzione lo prevede, laddove recita: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge (cioè in caso di malattia contagiosa per evitare epidemie). La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Chiaro? Chiarissimo.

Ma i nostri politici anziché garantirci questo diritto costituzionale, e soprattutto umano, di cui godono tutti gli altri cittadini europei non sottoposti a protettorato vaticano, stanno approvando una legge che è un'autentica Tortura Obbligatoria di fine vita, nella quale non sarà rispettata in nessun caso la volontà espressa dai cittadini su idratazione e alimentazione forzata, così come vogliono i gerarchi vaticani, eredi diretti dei torturatori della Santa Inquisizione.

Se il ddl uscito dalla Commissione Affari sociali della Camera, approvato il 12 maggio da Lega, Pdl e Udc con l'opposizione di Pd e Idv, dovesse diventare legge, infatti, non rispetterebbe la volontà del paziente per cui non sarebbe possibile sospendere idratazione e alimentazione artificiali in un caso come quello di Eluana Englaro, la giovane rimasta in coma vegetativo persistente per 17 anni prima che le venisse sospesa la terapia forzata.

Esso, di fatto, impone l’accanimento terapeutico per legge, va contro la libertà di scelta degli individui e va contro la Costituzione che sancisce invece tale diritto. Unica nostra speranza: ricorrere alla Corte Costituzionale o indire un referendum per abrogarlo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)