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martedì 19 gennaio 2010

Il luogo della nascita di Gesù (“L'invenzione del cristianesimo”) 7

Il luogo di nascita di Gesù, secondo Matteo e Luca, è Betlemme. Ma questa località, in cui nacque il re David, fu scelta da loro per legittimare il diritto messianico di Gesù, cioè per adempiere alle profezie che la indicavano come la città in cui sarebbe dovuto nascere il Messia. Il silenzio a proposito di Betlemme degli altri due Vangeli, nonché delle Lettere di Paolo, è significativo.

Per giustificare l'adempimento profetico i due evangelisti ricorrono a pretesti diversi. Per Matteo, Gesù nacque a Betlemme perché quella era la residenza abituale della sua famiglia. Successivamente, dopo il rientro dall'Egitto, questa si trasferì a Nazareth, senza giustificare il motivo della scelta di quel luogo.
Per Luca, i genitori di Gesù vivevano invece a Nazareth ma, in seguito al censimento ordinato da Quirinio, governatore romano della Siria e quindi della Palestina, si erano recati provvisoriamente a Betlemme a registrare i loro nomi, e in quel frangente nacque Gesù.

Per Matteo, Gesù nacque nella casa che era il luogo della sua residenza. Per Luca, Gesù nacque in una stalla, dato che i suoi non avevano trovato alloggio negli alberghi dalla città. Di fronte a questo fatto ci chiediamo stupiti: se Betlemme era il luogo di origine di Giuseppe, possibile ch’egli non abbia trovato uno straccio di parente che lo ospitasse per la bisogna, tenendo conto delle condizioni di Maria vicina al parto, dell’alto grado di ospitalità degli orientali e della loro grande capacità di adattamento? Ma la spiegazione è un’altra. Il Vangelo di Luca, chiaramente antigiudaico, con la scelta della stalla come luogo di nascita di Gesù, vuol mettere in risalto il trattamento indecoroso, per non dire crudele, con cui Israele trattò il suo Messia.

C’è poi il discorso sul censimento. Luca sostiene che la nascita di Gesù a Betlemme fu dovuta al censimento di Quirinio che obbligava tutti gli ebrei a farsi registrare nel luogo di nascita. Una cosa totalmente inverosimile.
Il censimento, per i romani, aveva uno scopo fiscale, serviva cioè a stabilire il censo di ciascuna famiglia per farle pagare i tributi adeguati. Come prescriveva la legge romana, l’istituzione di una nuova provincia (come quella di Giuda istituita nel 6 d.C. in seguito alla deposizione di Archelao), comportava il censimento della popolazione ai fini fiscali.

Questo censimento doveva essere fatto nel luogo di residenza dove il censito possedeva il patrimonio o svolgeva la sua attività e dove, soprattutto, i gabellieri (i pubblicani) potevano controllare la veridicità delle dichiarazioni. Che senso aveva censirsi a decine di chilometri di distanza dall'abituale residenza dove non si possedeva nulla e nessuno ti conosceva? Quindi il censimento per Luca è un pretesto irrazionale per far nascere Gesù a Betlemme, in ottemperanza alle profezie messianiche.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)