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martedì 12 gennaio 2010

La crescente invadenza della Chiesa in Italia

La vecchia Democrazia Cristiana per poter erigersi a baluardo contro il comunismo, che minacciava di prendere il potere in Italia, fu costretta, suo malgrado, a contenere in una certa misura le incursioni troppo esplicite della Chiesa nell’area della politica e del governo dello Stato repubblicano per cui sotto i governi democristiani è stato a lungo garantito nel nostro Paese il rispetto della più elementari libertà civiche, garantite dalla nostra Costituzione.

Col crollo della DC e col disintegrarsi della sinistra si è creato un vuoto politico che è stato subito riempito dalla Chiesa, ormai priva di antagonisti, che l'ha spinta, seguendo la sua vocazione teocratica, a imporsi come guida religiosa, non solo a proposito della fede, ma anche di ogni altro aspetto sociale e di costume, assumendo in definitiva la funzione di religione civile. Le conseguenze?

La sempre più crescente invadenza della Chiesa a imporre indirizzi legislativi e bacchettate sulle mani, in nome di un’eticità superiore, quella cattolica, propagandata come l’unica rimasta in circolazione.

Questa progressiva invadenza della Chiesa cattolica, favorita dai continui cedimenti della classe politica bipartisan sottoposta al ricatto del voto cattolico, ha come scopo precipuo di riportare indietro il processo di secolarizzazione della società, rimettere indietro l’orologio della storia.

Per rendersi conto di ciò che sta accadendo basta esaminare alcune vicende accadute di recente in Italia riguardo la vita civile e privata di tutti i cittadini, sulle quali la Chiesa ha negato i più elementari principi di libertà, di carità cristiana, di diversità delle opinioni e delle scelte personali per imporre solo prepotenti divieti.

Elencarle tutte sarebbe troppo lungo e quindi ne cito solo alcune:fecondazione assistita, il caso Welby e quello di Eluana Englaro, il testamento biologico, la questione delle convivenze di fatto (DICO), gli ostacoli alla contraccezione d’emergenza (“pillola del giorno dopo”), l'obiezione di coscienza nei reparti di ginecologia degli ospedali pubblici, gli ostacoli alla liberalizzazione della pillola RU-486 e la diffusione capillare di consultori pubblici e via discorrendo.

È tutto un susseguirsi di vessazioni contro la società civile per imporre una soffocante cappa di plumbeo conformismo e di limitazioni delle libertà di pensiero e di scelta. La memoria storica va subito alla Controriforma e alla vocazione, mai sconfessata dalla Chiesa, di restaurare il suo potere teocratico.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)