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mercoledì 20 gennaio 2010

Papa Ratzinger vuole imporre la morale cattolica all'intero universo.

Nella sua inarrestabile protervia, che gli deriva dalla sua millantata investitura di vicario di dio (ma di quale dio, visto che a pretendere questo titolo sono in tanti e ognuno dice che ce l'ha più duro degli altri?) papa Ratzinger vuole imporre la "sua" legge morale, cioè quella cattolica, a tutte le altre religioni e perfino ai non credenti, a coloro cioè che rifiutano razionalmente di credere alle immaginarie entità soprannaturali inventate dalle religioni e imposte forzatamente sin dalla nascita a milioni di persone.

Solo la morale cattolica, ha ribadito con sicumerica enfasi nella recente riunione della Congregazione per la Dottrina della Fede, derivata dalla rivelazione cristiana, è il faro che getta luce sulle problematiche bioetiche: il valore della vita umana e la dimensione relazionale, sociale e sessuale della persona. È un'affermazione assolutamente inaccettabile e che nega i più elementari diritti umani.

Infatti l'interpretazione personale della rivelazione cristiana fatta da questo papa, prevede la negazione sistematica di tutti i diritti civili e democratici conquistati, a durissimo prezzo, dalla società occidentale, quali la parità di diritti delle persone che si amano e vogliono costituire una famiglia pur essendo dello stesso sesso, il riconoscimento delle unioni civili, la legalizzazione dell’eutanasia attiva volontaria, il libero accesso alla fecondazione artificiale, il controllo delle nascite mediante la contraccezione (“pillola del giorno dopo e la RU-486) e così via.

Quindi per Ratzinger bisogna sostituire l'etica naturale, che propone come scopo della vita la ricerca terrena di una felicità condivisa e di un benessere sempre maggiore per l'intera umanità, con quella religiosa che, prospettandoci una felicità ultraterrena assolutamente chimerica, ci impone di rinunciare a tutte le nostre libertà e alle gioie più legittime della vita in ossequio ad assurdi, oppressivi e disumani precetti di millantata origine divina.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)