Visualizzazioni totali

domenica 21 agosto 2011

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 81

Il sabato mattina l'intera popolazione di Cana era riunita nella sinagoga. Gionata sedeva davanti a tutti, nel posto riservato alle persone importanti. Quel posto gli spettava per diritto: era dottore della Legge e aveva fatto restaurare l'edificio a sue spese. Per di più, era di gran lunga il più ricco del villaggio.

Con la coda dell'occhio controllò che anche Davide e il suo amico Giuda fossero intervenuti. Notò, con viva soddisfazione, che solo Giacomo sedeva accanto al fratello. Joses e gli altri parenti, erano seduti discosto da lui. Nel reparto riservato alle donne spiccava Lia. Sentiva gli strali dei suoi occhi trafiggergli il collo e la nuca. Quella donna maledetta lo odiava a morte.

Al momento della lettura il rabbino aprì il rotolo, sollevò lo sguardo per guardare l'assemblea e parve allora accorgersi, con sorpresa, della presenza di Davide e di Giuda. Atteggiando un sorriso di benevolenza, che sapeva d'ipocrisia lontano un miglio, disse rivolto ai nuovi ospiti: "Vedo con piacere che tra noi c'è oggi un nostro caro compaesano che mancava da molti anni. Ho saputo che è molto considerato a Gerusalemme quindi sarei lieto se fosse lui ora a leggere il testo che ho scelto per la nostra conversazione".

Davide si alzò, prese il rotolo già aperto e cominciò a leggere con voce calma e sicura. Era un brano del libro d'Isaia che recitava: "Lo spirito del Signore è su di me. È lui che mi ha unto col crisma per portare ai poveri un lieto annuncio; e mi ha inviato a guarire coloro che hanno l'afflizione nel cuore, e a proclamare ai prigionieri la liberazione; ad annunciare ai ciechi la vista, a restituire la libertà ai detenuti e a indire un tempo di benedizione del Signore".

Restituito il rotolo, Davide si mosse per tornare al suo posto, ma il rabbino lo trattenne dicendogli: "Siamo tutti ansiosi di sentire il tuo commento".
Davide sorrise e, nel silenzio più assoluto, rivolse il suo sguardo all'assemblea che lo fissava con manifesto imbarazzo. Capì che gli erano quasi tutti contro ma non si perdette d'animo perché avverti l'alito dello Potere soffiare dentro di lui.

"Lo Spirito del Signore è in ciascuno di noi" esordì con pacata dolcezza, "quando ci rivolgiamo a lui nella preghiera, dedichiamo la nostra attenzione agli afflitti, perdoniamo le offese ricevute, e, soprattutto, chiediamo perdono per le offese che abbiamo arrecato. Ma queste opere di pietà e di carità dobbiamo farle con purità di cuore. Perciò quando preghiamo non dobbiamo essere come gli ipocriti che si pongono agli angoli delle strade perché tutti possano ammirarli mentre pregano, ma ritirarci nella nostra camera, chiudere la porta e pregare il Padre nel segreto del nostro cuore.

"E la nostra preghiera sia solo di lode e di ringraziamento. Non occorre che preghiamo per le nostre necessità. Dio, che è un padre amoroso, le conosce meglio di noi e ci soccorre con la sua bontà. E quando facciamo l'elemosina non sappia la nostra sinistra quello che fa la nostra destra. Chi suona la tromba, con la scusa di attirare i poveri, in realtà fa l'elemosina per se stesso e ha ricevuto la sua ricompensa".

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)