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martedì 24 agosto 2010

Il falso dogma dell'episcopato universale di Roma (“L'invenzione del cristianesimo”) 150

Il papa è oggi la suprema autorità della Chiesa Cattolica ed è nel contempo anche un capo di Stato, con tutte le prerogative che ne conseguono. Il Papa Re è l'unico monarca teocratico rimasto al mondo, quindi rappresenta una vera e propria reliquia storica. Governa con potere assoluto la Chiesa e il suo minuscolo Stato ed esercita un'influenza enorme in Italia e molto forte nell'intero mondo occidentale. La sua carica è elettiva (viene eletto dai cardinali nel conclave) e dura fino alla morte. Si fa chiamare “santità” e si reputa infallibile, su ispirazione divina, sui problemi della fede.

Secondo la Chiesa Cattolica il papato è di origine apostolica perché l'apostolo Pietro è stato il primo papa romano. Ma è una affermazione assolutamente priva di ogni fondamento e costituisce uno dei falsi più vistosi della Chiesa, finalizzato a suffragare il dogma dell’episcopato universale del vescovo di Roma.

Le prove di questo falso sono molteplici e assolutamente ineccepibili. Cominciamo dalle più antiche. Né Paolo, che scrisse da Roma le sue ultime Lettere citando i nomi di molti dei suoi collaboratori, né gli Atti degli Apostoli, che arrivano fini al 62, accennano mai alla presenza a Roma di Pietro. Anche gli scritti cristiani, fino alla metà del II secolo. ignorano la questione.

Basandosi su questi fatti lo storico Michael Grant ( Saint Peter, Penguin Books, London, 1994) ha messo in evidenza che fra gli otto incontrovertibili motivi che negano sia la presenza romana di Pietro, sia il suo presunto status di vescovo della città, quello più importante è che se Pietro si fosse trovato a Roma all'arrivo di Paolo (o che fosse ancora vivo il ricordo di una sua precedente venuta), Luca ne avrebbe sicuramente data menzione nell'ultimo capitolo degli Atti, come aveva menzionato gli altri incontri tra i due a Gerusalemme e ad Antiochia.

Anche un gran numero di storici e di teologi negano tout court la presenza di Pietro a Roma; fra questi l'abate cattolico francese Louis Duchesne ( Histoire ancienne de l'Eglise, Paris, Fontemoing, 1911), autore di una monumentale e rigorosa storia della Chiesa e di un Liber Pontificalis (Liber Pontificalis, t. I-Il, Parigi 1886-1892). Riedizione con un terzo tomo di C. Vogel, Parigi 1955-1957 , ricavati dagli archivi del Vaticano, che ricostruiscono con grande rigore storico la genealogia dei pontefici.

Secondo questo autore i primi nove vescovi di Roma, compreso lo stesso Pietro, erano da togliere perché mai esistiti. Pietro, quindi, non fu né il primo vescovo di una presunta successione apostolica né, tanto meno, il primo papa.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)