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domenica 1 agosto 2010

Il turismo procreativo è soprattutto italiano

La legge 40, in parte cassata dalla Consulta per l’incostituzionalità di alcuni suoi punti, accogliendo in pieno i precetti cattolici in materia di procreazione, ha danneggiato pesantemente la salute e i diritti delle donne che ne devono usufruire.

Infatti essa nega la crioconservazione degli embrioni, la fecondazione eterologa e la diagnosi pre-impianto (indispensabili per evitare la nascita di bambini malformati o affetti da patologie gravi come la sindrome Down), cose considerate perfettamente conformi alle regole della natura è quindi etiche e accettate da tutti gli Stati europei fuorché dalla Chiesa.

Perché negare la diagnosi pre-impianto e costringere una donna a successivi accertamenti e magari, in caso di malattie genetiche del feto, all'aborto? Perché vietare la fecondazione eterologa nel caso di totale infecondità maschile? Perché proibire la crioconservazione degli embrioni costringendo una donna a ripetute stimolazioni ormonali che ne devastano la salute? La risposta è sempre la stessa.

Per la Chiesa tutto ciò che essa considera peccato, vuole che venga punito come reato. Ma quello che pensa la Chiesa non dovrebbe interessare minimamente allo Stato perché il suo obbligo è quello di garantire la salute e il benessere di tutti cittadini, nel rispetto della loro libertà di scelta, non di obbligarli a seguire coercitivamente obblighi morali derivati da assurde favole religiose.

Questa premessa era necessaria per capire perché il turismo procreativo in Europa sia soprattutto italiano. Nelle cliniche di Spagna, Svizzera, Belgio, Slovenia, Repubblica Ceca e Danimarca per cercare di avere un figlio circa 10mila coppie sono italiane. Lo conferma un recente rapporto di Anna Pia Ferraretti, rappresentante italiano dell'Eshre (Societa' Europea di Riproduzione Umana e Embriologia).

Le infastidite esternazioni del sottosegretario alla salute, Eugenia Roccella, di fronte al fallimento della legge 40 che ha fatto precipitare l'Italia ai livelli più bassi in Europa nel campo della fecondazione assistita, sono un tentativo maldestro di imputare a falsa propaganda la scelta di molte coppie di recarsi all'estero con sommi disagi ed enormi spese.

Come se queste coppie non si fossero prima informate adeguatamente e non avessero trovato in Italia dinieghi e intralci d'ogni genere. In un momento di crisi economica, come quello attuale, l'inadeguatezza della legge 40 pesa ancor più sulla vita di molte coppie italiane.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)