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lunedì 23 agosto 2010

Negli Stati Uniti, via libera ai test clinici con le cellule staminali embrionali. Vaticano, come sempre, contro.

Negli Stati Uniti, per la prima volta nel mondo occidentale, si è dato il via libera a test clinici sull'uomo con cellule staminali derivate da embrioni. Lo ha deciso la Food and Drug Administration, l'agenzia federale americana che si occupa di sanità.

A sperimentare questa nuove terapia saranno alcuni pazienti volontari con danni al midollo spinale. Sperano, perché le prospettive annunciate sono favorevoli, di guarire della loro menomazione considerata fino ad oggi incurabile. Tutto il mondo scientifico è in trepida attesa dell'esito della sperimentazione. Se questa sarà positiva, la scienza avrà fatto un altro grande passo in avanti e milioni di paralizzati potranno ricominciare a vivere in piena autonomia.

Tutto okay, dunque! Magari! Come sempre, ad ostacolare ogni progresso scientifico, appellandosi ai suoi millantati principi soprannaturali (e chi li mai dimostrati?) si intromette, con intollerante durezza, la Chiesa Cattolica, unica religione fra tutte quelle del mondo, a contrastare queste sperimentazioni.

La Chiesa arriva a una tale follia da dichiarare che se anche le cellule staminali riusciranno a curare le gravi lesioni che provocano la paralisi, il loro utilizzo è un autentico assassinio. Sì, avete letto bene: un autentico assassinio. Per la nostra Santa Romana Chiesa guarire con queste cure un paralitico è commettere un abominevole delitto. Così grande è l'aberrazione in cui cade chi proterviamente si ritiene depositario di verità prive di ogni fondamento oggettivo, semplicemente campate in aria e assolutamente nemiche dell'uomo.

Purtroppo queste millantate verità sono ritenute vere da milioni di ingenui fedeli, coartati a crederle fin dalla nascita. Il celebre scrittore britannico Christopher Hitchens in un'intervista al Free Inquiry del 1996 ebbe a dichiarare: “Sono un ateo. Non sono neutrale rispetto alla religione, le sono ostile. Penso che essa sia un male, non solo una falsità”.

Aveva colto nel segno. Il comportamento assurdo, antiumano, quasi delinquenziale della Chiesa nel suo tentativo di ostacolare una possibile fonte di salute e benessere per l'umanità, ne è la prova più concreta.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)