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martedì 24 agosto 2010

In un revival medioevale papa Ratzinger riesuma il Maligno.

Il diavolo, conosciuto anche come demonio, belzebù, satana, satanasso, lucifero e via discorrendo, dagli antri oscuri e medioevali nei quali sembrava essersi rintanato, è stato richiamato in vita da papa Ratzinger nell'omelia solenne tenuta in San Pietro durante le festa del patrono di Roma, con un nomignolo poco usuale: il Maligno.

Di fronte al dilagare degli scandali della pedofilia pretesca e dell'accentuarsi delle divisioni all’interno della Comunità ecclesiale, un capro espiatorio bisognava trovarlo. Ed ecco il Maligno, il vero colpevole che semina zizzania fra preti, vescovi e cardinali, e che induce tanti ecclesiastici, forse troppi, a comportamenti peccaminosi.

È sintomatico il fatto che il papa sia ricorso a questo nomignolo, poco usato nella Chiesa, forse nel timore di scivolare nel ridicolo chiamandolo coi nomi tradizionali. Il diavolo e l'inferno a lui collegato, sono le due più terribili e devastanti invenzioni della Chiesa.

Ma,secondo il “sensus fidelium”, cioè l'istinto di fede dei cristiani,queste bufale non hanno oggi molti credenti e in futuro ne avranno sempre di meno. Il loro rifiuto è in progressivo aumento anche da parte di non pochi ecclesiastici, che pur non rinnegando in modo palese il diavolo e l’inferno, di fatto ne ignorano l’esistenza, non parlandone mai nelle omelie domenicali e nelle catechesi.

Fanno eccezione due sacerdoti, particolarmente fantasiosi dal momento che dichiarano di veder satana dovunque e in continuazione. Sono Padre Lino Fanzaga,direttore di Radio Maria e l'esorcista Padre Gabriele Amorth. Per quest'ultimo Satana non è estinto, anzi è vivo e vegeto più cha mai e sta addirittura in Vaticano, nascosto nelle vesti, e sicuramente anche nelle mutande, di preti, vescovi e cardinali.

Lì, nonostante profluvi d'incenso e d'acqua santa, allignano sètte sataniche coltivate “da preti, monsignori e perfino cardinali!” Lui ci crede, e come, perché è una cosa ‘confessata’ più volte dal demonio stesso sotto obbedienza durante gli esorcismi. Ma questi due satanologi, quasi amici di merenda del perfido Lucifero, sono delle eccezioni. Gli altri preti evitano l'argomento per paura del ridicolo.

Probabilmente di fronte ai gravi problemi che travagliano la Chiesa e che gli stanno sfuggendo di mano, papa Ratzinger, non sapendo che pesci pigliare, non ha trovato di meglio che appellarsi al Maligno, da sempre artefice di ogni nefandezza. E così si è messo la coscienza in pace.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)