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lunedì 23 agosto 2010

Nasce il sacerdozio e la Messa (“L'invenzione del cristianesimo”) 149

Al tempo delle comunità paoline e nella Chiesa delle origini il servizio divino era privo di qualsiasi carattere cultuale, non avveniva in luoghi opportunamente designati allo scopo, come le future chiese, non contemplava altari e sacrifici e non prevedeva addetti sacerdotali: lo spirito governava tutto e chiunque dei fedeli era autorizzato a insegnare, profetizzare, parlare in nome di dio e comparire in pubblico, in qualità di sacerdote del Signore. In altre parole: non c’erano sacerdoti perché ognuno dei fedeli se si sentiva ispirato, diventava in quel momento tale, e non si celebravano sacrifici.

Ma nei templi pagani il sacrificio era il momento culminante del culto e fu così che anche i cristiani, per analogia, furono indotti ad attribuire il significato di sacrificio alle donazioni offerte per i poveri nel pasto comunitario. Così. alcuni Padri della Chiesa, come Giustino e Ireneo, e soprattutto Cipriano, trasformarono gradatamente la comunione in un sacrificio, inteso come ripetizione incruenta della morte di Gesù sulla croce.

Era nata la Messa, cerimonia liturgica che capovolgeva il significato originario della comunione, da offerta per i poveri ad atto sacrificale per la divinità. Gli ingredienti eucaristici erano il pane e il vino, che i fedeli portavano da casa ma che non venivano consumati in comune, come al tempo di Paolo, come vedremo meglio parlando di questo sacramento; se ne distraeva il pane e il vino necessari per l’eucaristia e il resto veniva distribuito ai poveri.

Verso il V secolo, la Messa, che in un primo momento consisteva nella distribuzione dell'eucaristia, sotto l'influenza pagana si rivestì di tratti magico-sacramentali, di riti misterici derivanti da Eleusi e dalla religione mitraica. Il tavolo delle offerte si trasformò in un altare fisso, come quello dei pagani; l'edificio del culto assunse forme maestose a similitudine dei templi greco-romani e la cerimonia si rivestì di forme pompose e solenni.

Nello stesso secolo, sotto l’influenza decisiva del cerimoniale cortigiano degli Imperatori, venne introdotto l’uso dell’incensazione durante la messa, come nel culto degli dèi, condannata però da alcuni Padri come «servizio diabolico» (Cirillo di Gerusalemme e Gregorio di Nissa).

Infine la Chiesa, che per secoli aveva celebrato l’eucaristia con i vestiti di ogni giorno, adottò le vestimenta liturgiche delle religioni misteriche, copiandole fin quasi nei minimi particolari, e prese ad indossare i paramenti sontuosi dei nostri giorni.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)