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venerdì 27 agosto 2010

In Europa solo l'Italia ritarda l'okay all'uso della “pillola dei cinque giorni dopo”.

La pillola contraccettiva dei cinque giorni dopo, chiamata EllaOne, ormai diffusa in mezzo mondo, approvata da tempo dell'Autorità farmacologica europea (Emea), ed entrata in uso in quasi tutta Europa (Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Gran Bretagna, Olanda, Finlandia, Svezia, Lituania, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Danimarca, Norvegia, Spagna, Austria, Gracia, Polonia, Lettonia, Lettonia, Portogallo e Romania) tenta faticosamente in questi giorni di sbarcare anche in Italia e superare gli innumerevoli, squallidi e assurdi ostruzionismi che le autorità nostrane, su diktat vaticano, metteranno in atto per bloccarla il più a lungo possibile.

Il ministro della sanità Fazio, nonostante l'approvazione dell'Autorità farmacologica europea (Emea), ha sospeso la richiesta di riconoscimento all'Aifa (l'ente italiano per l'approvazione dei farmaci), e ha sottoposta l'esame della pillola al Consiglio superiore di sanità in attesa del parere degli esperti circa la sua sicurezza e compatibilità con le leggi sull'aborto.

Contrariamente alla pillola Ru 486 che è abortiva perché agisce sull’ovulo fecondato già impiantato nell’utero, questa, come quella del giorno dopo, non lo è affatto perché funziona interferendo con l’ovulazione prima che si verifichi la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo. Quindi con l'aborto non ha niente a che vedere. Ma tant'è. L'iter burocratico dovrà essere lungo, laborioso, irto di ostacoli e cosparso di cavilli di ogni genere.

La Chiesa farà di tutto per ostacolarla come ha fatto in precedenza con la pillola del giorno dopo perché per essa la contraccezione è equiparata all'aborto e quindi all'assassinio. I nostri politici bipartisan, i teocon, i teodem, i perbenisti di ogni risma e, infine, gli atei devoti, tutti appecorati al Vaticano, saranno felici di ritardarne il più possibile l'uso.

Come andrà a finire? Secondo il farmacologo Silvio Garattini la scelta finale può essere una sola: “Avrà il via libera alla commercializzazione. Dopo la presa di posizione dell'Emea l'autorizzazione può  ritardare ma alla fine deve arrivare”. Come sempre ultimi in Europa.

Ma dopo l'approvazione ci potrebbero essere gli ostruzionismi inventati da medici capziosi che vogliono far carriera negli ospedali pubblici ammantandosi di ipocrita obbiezione di coscienza (e magari praticare l'aborto in cliniche private). E per le donne gli ostacoli non sarebbero finiti.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)