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venerdì 12 marzo 2010

«Disobbedienza » sull’ora di religione.

I non cattolici sono sempre più discriminati in Italia. A Mestre le famiglie dei bambini che non seguono l’ora di religione, hanno vivamente protestato per la mancanza di insegnati per le attività alternative. È questa ormai una piaga a livello nazionale in ogni ordine di scuola.

Lo Stato inadempiente per giustificare la non assunzione di questi insegnanti invoca la scusa della mancanza di fondi ma nel contempo profonde sempre nuove sovvenzioni alle scuole private cattoliche, in barba alla nostra Costituzione che lo vieta espressamente. Per la Chiesa i soldi ci sono sempre, per gli altri mai.

Fortunatamente i genitori cattolici di Mestre, con vero spirito democratico e di solidarietà, si sono schierati dalla parte dei laici e minacciano di non iscrivere più i loro figli all'ora di religione se non ci sarà un progetto educativo anche per i loro compagni.

Alla elementari la media dei bimbi che sono esentati dalla religione è del 20 per cento, alle superiori si arriva anche al 60 per cento. Non avendo l'insegnate dell'attività alternativa i bambini per un'ora alla settimana devono rimanere nell'edificio scolastico spesso incustoditi, i più grandi, invece, vengono mandati a casa o fuori scuola.

I genitori sono stati tutti concordi nell'affermare che i diritti degli studenti devono valere per tutti. La protesta sembra allargarsi a macchia d'olio nella provincia di Venezia e ha fatto nascere il «Comitato genitori per l'Ora Alternativa» (oradialternativa@gmail.it) che vuole monitorare la situazione delle varie scuole del territorio.

Il Coordinamento veneto dei Comitati «Buona scuola», non è affatto convinto che non si possano nominare i docenti per le attività alternative per mancanza di fondi dal momento che lo stanziamento per l'insegnamento della religione cattolica e delle attività alternative ammonta quest'anno per il Veneto a più di 53 milioni di euro. Tutti per gli insegnanti di religione? Tutti per chi trasmette ai nostri figli favole e miti illudendoli che sono la verità?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)