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venerdì 12 marzo 2010

Il rinnegamento di Pietro (“L'invenzione del cristianesimo”) 50

Tornando a quella notte drammatica e convulsa, rileviamo che l'unico apostolo a seguire, alla lontana, Gesù dopo il suo arresto, e malgrado gli altri si fossero dati ad una fuga ignominiosa e lui stesso fosse in grave pericolo in seguito al suo intervento armato contro il servo del sommo sacerdote Malco, fu Pietro.

L'episodio che concerne il suo ripetuto rinnegamento di essere un seguace del presunto Messia, merita una prima considerazione per il fatto ch'egli poté, per intercessione di un altro discepolo, noto al sommo sacerdote ma che l'evangelista Giovanni rende anonimo, accedere al cortile della casa di Caifa. Chi era quel discepolo? La tradizione vuole che fosse lo stesso Giovanni che racconta il fatto, ma una supposizione del genere non regge minimamente.

Il personaggio in questione, per essere noto al sommo sacerdote e per aver libero accesso alla sua casa, doveva essere di Gerusalemme o dei dintorni della città, e rivestire un ruolo importante nell'ambiente del Tempio. Possiamo azzardare qualche nome: Giuseppe d'Arimatea o Nicodemo.

I due sinedriti, che erano di indubbio spessore essendo riconosciuti nei Vangeli come capi dei giudei e chiaramente sostenitori di Gesù (li troveremo al momento della deposizione e della sepoltura), sono i candidati più plausibili. Ma qualcuno avanza l'ipotesi che si trattasse di Lazzaro di Betania, "il discepolo che Gesù amava". Dal racconto della sua resurrezione sappiamo che egli aveva molti amici tra i farisei e i dottori della città.

Chiunque egli fosse, il suo intervento ci fa capire che tra i sinedriti c'era chi appoggiava, più o meno apertamente, il messianismo di Gesù, e che il cosiddetto complotto messianico godeva di complicità a tutti i livelli.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)