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martedì 23 marzo 2010

La legge sull'eutanasia in Andalusia

La Spagna, che sotto il dominio franchista era diventata la sacrestia d'Europa, col governo di Aznar prima, e soprattutto con quello socialista di Zapatero poi, ha compiuto passi da gigante sulla conquista dei diritti civili e sull'abbattimento del conservatorismo medioevale della Chiesa e sta, di fatto, diventando uno dei Paesi più progressisti del nostro continente.

Tanto avanza in civiltà la Spagna sotto Zapatero, tanto arretra l'Italia nel campo civile sotto il governo a protettorato vaticano. In questo mese due importanti conquiste civili sono avvenute in Spagna.

Con la prima il Parlamento nazionale ha varato, infischiandosi della scomunica dei vescovi, la legge sulla liberalizzazione dell'aborto, che consente l'interruzione della gravidanza in modo gratuito e segreto alle minorenni di età compresa tra i 16 e 18 anni, senza il consenso dei genitori, e ha autorizzato la vendita della cosiddetta “pillola del giorno dopo” senza bisogno di presentare la ricetta medica.

Con la seconda, il parlamento regionale dell’Andalusia ha approvato, a maggioranza assoluta, un insieme di provvedimenti che consentono ad ogni paziente di rifiutare qualsiasi trattamento che prolunghi la sua vita in modo artificiale e ai malati con infermità degenerative, in stato vegetativo e in avanzato Alzheimer, di rifiutare l'accanimento terapeutico.

Altra cosa importante: ha vietato che i medici possano ricorrere all'obiezione di coscienza. La legge consente anche la sedazione palliativa ai malati terminali anche se questa rischia di «accorciarne la vita». Denominata “Diritti e garanzie della dignità per i pazienti in fase terminale”, questa legge, che entrerà in vigore a Pasqua, è stata approvata anche dalla destra filoclericale. Una analoga legge è stata approvata recentemente anche in Germania con l'appoggio del clero tedesco.

Naturalmente i vescovi del sud della Spagna l'hanno attaccato con violenza perché, eredi morali del torturatore Torquemada, sono da sempre ostili al diritto delle persone di sfuggire al dolore fisico e morale di malattie devastanti e senza speranza di guarigione. Non sono ricorsi però alla scomunica per coloro che l'hanno approvata.

La legge apre la strada all'eutanasia attiva e al “suicidio assistito” (gia approvati in Belgio e Olanda), che dipendono però dal codice penale spagnolo di responsabilità del governo centrale di Madrid. A conclusione di quanto esposto mi chiedo: perché l'Italia è ancora anni luce lontana dall'avere politici così illuminati e coraggiosi come quelli spagnoli e di altri Paesi europei?

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)