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domenica 7 marzo 2010

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 8^

Il rinnovo dell'interno della sinagoga si rivelò più lungo del previsto perché l'idea di salvare una parte del vecchio arredo, come si era stabilito all'inizio, si rivelò errata in quanto creava un'evidente stonatura tra la parte nuova e quella vecchia. Si decise dunque di fare tutto ex novo.

L'ambizione del rabbino era di avere la sinagoga più bella della zona, da fare invidia anche ai villaggi vicini più grandi. Alcuni autorevoli membri del Sinedrio erano suoi amici ed egli, a cose ultimate, voleva invitarli a Efrem per una grande cerimonia di inaugurazione che avrebbe fatto crepare d'invidia tutti i rabbini del circondario e avrebbe portato molto in alto il suo prestigio presso la popolazione.

Ismaele, il grosso mercante di tappeti che aveva fatto una cospicua donazione per la sinagoga, fin dall'inizio dei lavori era rimasto colpito dalla bravura del nuovo falegname e si era impegnato a coprire a sue spese eventuali differenze di costo.
Aiutato dai garzoni e da amici volontari, Isacco lavorava a pieno ritmo. Ma il momento più bello della giornata per lui era quando, chiusa la bottega, rientrava nella sua casetta e vedeva Giuditta che accorreva ad abbracciarlo col suo dolce sorriso.

I mesi passarono, si avvicinò la Pasqua e Giuditta sentì che il momento del parto era vicino. Avvertì lo sposo che subito mise all'erta la levatrice del villaggio e la zia Ruth. Finalmente, in una limpida e fresca giornata d'aprile, poco dopo la partenza di Isacco per il lavoro, Giuditta cominciò ad avvertire le doglie. Chiamò la vicina di casa che subito avvertì la levatrice e la zia.

Il parto non fu difficile, nonostante la sua giovane età. La levatrice, molto esperta, avendo aiutato a nascere centinaia di bambini del villaggio, seppe infondere nella partoriente una grande calma e serenità che resero tutto molto facile e spontaneo.

Quando sentì il primo vagito rompere il silenzio della casa, Giuditta aprì gli occhi e vide uno splendido bambino penzolare, a testa ingiù, dalle mani della levatrice. In quell'istante non poté non pensare al giovane centurione che con la sua dolce violenza l'aveva amata e resa donna. Ma scacciò quel pensiero, intriso di una vaga sensazione di colpa, e subito lo rivolse al suo bambino che ora, lavato e avvolto in un soffice panno bianco, le veniva adagiato al seno. Il contatto con quell'esserino caldo e soffice, la commosse fino alle lacrime. Lo strinse delicatamente a sé, lo baciò con infinita tenerezza e sentì di amarlo più d'ogni altra cosa al mondo.

A Isacco la notizia della nascita del figlio fu portata da uno dei due garzoni che lavoravano nella sua bottega. Era andato alla sinagoga a portare dei pezzi sagomati e aveva visto nella casa del suo padrone, vicina al piccolo tempio, un certo movimento. Si era avvicinato incuriosito e aveva saputo della novità. Era subito tornato in bottega gridando: "Isacco, Isacco, ti è nato un bel maschietto".

Al sentire quella bella notizia egli sbiancò in volto e corse immediatamente a casa, emozionatissimo. Il figlio era veramente molto bello. Lo guardò e riguardò compiaciuto e poi volle stringerlo un attimo tra le sue braccia. Lo sentiva proprio come figlio suo. Baciò teneramente la sposa, ancora affranta dallo sforzo del parto, poi ringraziò il Signore dello splendido dono che aveva ricevuto.

Seguendo le prescrizioni della Legge, iscrisse il figlio alla sinagoga di Efrem e gli pose il nome di Davide. Poi, al tempo prescritto, lo portò al Tempio per la circoncisione e la presentazione al Signore. Anche Giuditta, quaranta giorni dopo il parto, si recò a Gerusalemme per la purificazione.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)