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sabato 20 marzo 2010

Per papa Ratzinger gli atei si sentono orfani di dio.

“Anche dietro l'ateismo si nasconde il desiderio di scoprire il Signore” ha pronunciato pochi giorni fa all'Angelus Benedetto XVI. Da un po' di tempo, o meglio dal discorso alla Curia dello scorso 21 dicembre, il papa propone, con una certa assiduità, la creazione di spazi di dialogo con agnostici e atei e ciò in aperto contrasto coi metodi seguiti dalla Chiesa che, da sempre, li ha demonizzarli come portatori e diffusori di materialismo, nichilismo e (orrore !) laicismo.

Gli epiteti, infatti, che gli atei si sono sentiti rivolgere dal clero sono stati in tutti i tempi di assoluto disprezzo, di totale abominio. Tanto per fare alcuni esempi: per il cardinale di Torino, Agostino Poletto, l’ateo è «un pover’uomo o una povera donna, con una prospettiva corta perché non crede in una vita oltre la morte».

Per il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, primate d’Inghilterra e Galles, gli atei sono i più abominevoli degli uomini e addirittura “non sono totalmente umani». Più misericordioso il cardinale Darío Castrillón Hoyos, prefetto della Congregazione per il clero, secondo il quale «un adulto ateo è un povero orfano».

Ma il ghigno più feroce contro l'ateismo lo aveva mostrato papa Ratzinger nel corso dell'Angelus domenicale a Castel Gandolfo del 9 agosto 2009 quando ha affermato che i lager nazisti sono "la punta culminante di un nichilismo contemporaneo" che esalta "la libertà quale unico principio dell'uomo, in alternativa a Dio". Da ciò l'assurda equazione formulata dal papa: “laicismo=ateismo”, “ateismo=nichilismo”, “nichilismo=nazismo”.

Questa inqualificabile equazione in cui atei e agnostici, colpevoli di non credere alle verità assurde e indimostrate delle religioni, sono automaticamente equiparati a  dei senza dio privi di spiritualità e di etica, è stata di una rozzezza inaudita e palesemente in contrasto con quanto affermano tutti i gradi pensatori e scienziati del passato e del presente, da Socrate in poi' che non hanno mai creduto alle bufale della religione.

Essa rappresenta una colossale mistificazione della storia che ci dimostra esattamente il contrario di quanto afferma questo papa. Sono state le religioni, infatti, e la cattolica in particolare, a trasformarsi in istituzioni criminali, responsabili di intolleranze, persecuzioni, crociate e distruzioni di intere civiltà e culture, nonché nemiche irriducibili di tutte le libertà democratiche e civili.

In quanto al nazismo il papa finge di ignorare che questo delirio, nato nella cattolicissima Baviera, è stato appoggiato dall'intera gerarchia cattolica e protestante della Germania dell'epoca ed anche da un giovane della hitlerjugend di nome Joseph Alois Ratzinger (oggi Benedetto XVI), nella cui cintura, come in quella di tutti gli altri soldati tedeschi, stava scritto “Gott mit uns”, Dio è con noi.

Sembra dimenticare anche che i lager sono nati in conseguenza dell'antisemitismo voluto e imposto dalla Chiesa fin dal III secolo e che sono stati coperti dall'assordante silenzio di papa Pio XII che, perfettamente al corrente dello sterminio degli ebrei, si guardò bene dal contestarlo. Infine, finge di dimenticare che la Chiesa, da sempre, ha perseguitato, ammazzato, massacrato, bruciato, ghettizzato tutti i suoi oppositori fino all'altro ieri, giustificando i suoi crimini come voluti da dio.

Gli atei non di sentono orfani di un dio inventato dai loro antenati cavernicoli per esorcizzare la morte, come si illuide di credere la Chiesa, ma uomini totalmente liberi e sovrani del loro destino. Sanno di aver finalmente dissipato quella pesanrte coltre di oscurantismo che vuole illuderli di essere immortali e beati in un aldilà assolutamente chimerico e intanto li priva di ogni libertà e delle gioie di un aldiquà assolutamente certo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)