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giovedì 14 luglio 2011

La Camera dei deputati ha approvato il ddl Calabrò sul testamento biologico.

É stato approvata alla Camera la legge più infame, triste, bugiarda e anticostituzionale delle legislatura, assolutamente non voluta dalla maggioranza dei cittadini e bocciata dalla maggioranza dei medici sostenuti dalla scienza medica del mondo intero.

Ma, allora, se secondo le statistiche il 75% dei cittadini non la vuole e i medici la trovano contraria al loro codice deontologico, perché la Camera l'ha approvata a larga maggioranza? Semplicemente perché i Torquemada vaticani, ricattando la classe politica, l'hanno imposta.

Purtroppo il Parlamento italiano è per la quasi totalità succube della Chiesa. Tradendo la sua missione istituzionale di interpretare e promuovere la volontà dei cittadini la nostra casta politica la disattende totalmente per imporre a tutti l'etica cattolica disumana, illiberale e anticostituzionale.

Berlusconi ha dichiarato che «sui temi etici terrà conto delle indicazioni della gerarchia ecclesiastica», escludendo quindi, a priori la volontà dei cittadini. Fra le indicazioni ricevute dalla “gerarchia ecclesiastica”, evidentemente, il testamento biologico è in prima fila.

Le altre riguardano: assegnare continui privilegi economici alla Chiesa, ostacolare gli aborti e la contraccezione, impedire la fecondazione eterologa, negare i Pacs etero e omo, così via. In parole semplici: rendere l'Italia il Paese più illiberale e medievale d'Europa. È sintomatico l'esame delle forze politiche che hanno votato la legge Calabrò.

Anzitutto la destra che si proclama eufemisticamente il partito della libertà, mentre si è sempre mostrata nemica di tutti i diritti civili. Poi la Lega che un tempo adorava il dio Po e ora si é trasformata in un partito più becero e clericale della vecchia democrazia cristiana, che una parvenza di laicità almeno la professava.

Segue l'Udc di Casini, da sempre la quinta colonna del Vaticano nel nostro Parlamento. Infine una cospicua parte del PD, da molti definito il partitus dei. Sicuramente tutti gli ex margheriti ma anche alcuni appartenenti alla vecchia Ds. Gli unici che hanno osato votare contro, oltre ad uno sparuto gruppo di Ds, sono stati l'Idv e i quattro gatti radicali.

Ecco fotografato il degrado politico del nostro Parlamento. Naturalmente i votanti pro Calabrò si proclamano a gran voce cattolicissimi e sono sempre proni a riverire le eminenze. In privato, però, razzolano in modo poco cattolico (pluridivorziati, sposati civilmente, coppie di fatto e così via) per cui sono quasi tutti fuori della Chiesa e il loro cattolicesimo è puramente ipocrita e di facciata. La Chiesa lo sa, ma le sta bene.

Più sono corrotti, più sono ricattabili. Comunque la battaglia per abolire questa legge infame è appena all'inizi. Se infatti verrà licenziata in via definitiva dal Senato in settembre, partirà una raccolta di firme per arrivare a un referendum che la abroghi.

Lo ha annunciato il senatore del Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, nel corso di una conferenza stampa con Mina Welby e Beppino Englaro.

"Se potessimo dare il voto agli italiani invece che al Parlamento - ha osservato Marino - sono sicuro che avremmo un voto ancora più plebiscitario di quello ottenuto con il referendum sul nucleare e sull'acqua".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)