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lunedì 25 luglio 2011

Perversioni e superstizioni. I miracoli. (La “mala” religione) 138

Secondo la mentalità dell'epoca, ogni malattia era frutto del peccato e di conseguenza la guarigione era prima morale e poi fisica.

Gesù, che frequentando i terapeuti esseni aveva probabilmente sviluppato una sensibilità così acuta da entrare facilmente in sintonia con questi disturbati, convinti di essere posseduti dal demonio, con estrema semplicità e senza complicati rituali, li convinceva del perdono dei loro peccati e così li liberava dalle loro ossessioni, dai loro mali oscuri.

Ma per farlo aveva bisogno di una fede cieca da parte loro nei suoi poteri taumaturgici e dell'appoggio psicologico dei presenti. In caso contrario, falliva. Ce lo conferma Matteo quando ci spiega che Gesù a Nazareth "...non fece miracoli a causa della loro incredulità" (Matteo 13,58).

Al giorno d’oggi i miracoli sono ovviamente in declino, rispetto ai tempi antichi, perché la gente si è fatta più smaliziata. La Chiesa, però, persiste a farli credere, anzi li esige quando vuole santificare qualcuno.

Ma gli scienziati, e tutte le persone dotate di un minimo di razionalità, li negano recisamente e spiegano con chiarezza i motivi della loro inesistenza.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)