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domenica 24 luglio 2011

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 77

Il pranzo fu sontuoso. Per festeggiare la guarigione del figlio di Simone la mensa era stata preparata da Marta con ogni ben di Dio e la sala addobbata con festoni e candelabri. Sembrava un festino reale. Davide e Giuda rimasero abbagliati per tanto splendore. Lazzaro non sapeva come sdebitarsi per la guarigione del figlio del suo più caro amico e propose di ospitarli per alcuni giorni.

Ma Giuda, adducendo improcrastinabili impegni, decise che sarebbero partiti già nel primo pomeriggio. Era tuttavia lusingato della grande cortesia di Lazzaro, dottore della Legge tenuto in gran considerazione dal Tempio e dal Sinedrio, e promise che ogni qualvolta fossero tornati a Gerusalemme sarebbero venuti a salutarlo.

Prima di partire per Cana, Giuda fece la solita capatina nel covo dei ladri per rifornirsi di papiri, pergamene, rotoli di rame e di un nuovo tipo di libro, chiamato incunabolo. Naturalmente comperò anche, nascondendo la sua grande soddisfazione nel farlo, i rotoli scritti che i briganti consideravano di poco valore. Giuda sapeva a chi vendere tutta quella merce.

Molti scribi, dottori della Legge e rabbini erano ansiosi di comperarla per far copie delle Sacre Scritture. Per quanto riguardava i rotoli scritti, li avrebbe portati nella sua casa a Damasco dove Mordekai aveva creato per lui una fornita biblioteca.

“Come mai hai comperato una casa a Damasco?” chiese Davide mentre risalivano verso la Galilea. “Non m'avevi detto che il tuo sogno era una casetta sul lago di Tiberiade, circondata da un poderetto?”.

“Sogno tramontato da quando ho capito che qui in Palestina le cose stanno precipitando. Le teste calde sono sempre più numerose e le rappresaglie dei romani sempre più feroci. La resa dei conti non tarderà ad arrivare e allora si salvi chi può. Ma a quel punto, noi saremo a Damasco. Siamo purtroppo il popolo più fanatico e maniacale del mondo”,concluse amareggiato.

“Anche Qumran è radicalmente cambiata” riprese subito dopo. “Era un'oasi tranquilla e serena ancorché dominata dal fanatismo religioso. Ora non più. Attorno sono sorti accampamenti di zeloti e sicari, veri santuari della ribellione, nei quali si studiano contemporaneamente il Documento di Damasco e il Rotolo della Guerra.

"Nel Documento di Damasco viene annunciata la utopica restaurazione del Regno di Jahvè, inteso come una comunità imperniata sulla perfetta uguaglianza sociale, la povertà intesa come scelta di vita, la glorificazione degli umili e degli oppressi. Col Rotolo della Guerra si annuncia un imminente scontro militare apocalittico e risolutivo che scaccerà definitivamente i romani. Tutte farneticazioni”.

“Ti chiederai sorpreso”, riprese dopo una breve pausa, “come uno sparuto gruppo di fanatici male armati ritenga di poter sopraffare le armate di Cesare! Nessun problema, ti rispondono. Saranno le schiere celesti inviate da Jahvè a far trionfare il Messia e i suoi zeloti. Infatti”, concluse sarcastico, “i Messia fino ad ora sorti, e sono stati tanti, son tutti finiti appesi alla croce assieme ai loro seguaci”.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)