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mercoledì 20 luglio 2011

L'inghippo dell'otto per mille.

La distribuzione dei fondi dell’otto per mille, scelta dai cittadini all’atto della dichiarazione dei redditi, allo Stato e a varie chiese, nasconde una forma di truffa a vantaggio della Chiesa Cattolica, che quasi nessuno conosce.

I cittadini che scelgono di dare l’otto per mille alla Chiesa cattolica sono, mediamente, il 35 % degli italiani. Ma in base al perverso meccanismo per cui vengono distribuite in proporzione alle scelte espresse anche quelle di coloro che non fanno alcuna scelta (come i cittadini che non devono fare la dichiarazione dei redditi perché possiedono solo la pensione e lo stipendio), alla Chiesa cattolica va circa l’88% dei fondi.

Ma non basta, perché ogni anno la Presidenza del Consiglio dei ministri può decidere come assegnare i fondi arrivati allo Stato. Così nel 2009, ad esempio, il governo Berlusconi decise che l'ammontare dell'otto per mille di spettanza dello Stato, anziché devolverlo ai Beni culturali (come Pompei che sta andando in rovina) e all’Abruzzo devastato dal terremoto, fosse dirottato, sottobanco, alla Chiesa per restauri di chiese ed affini. A questo punto possiamo fare due conti: la Chiesa cattolica riceve direttamente l’88% dei fondi.

Lo Stato italiano circa l'11%. Siccome però il nostro Stato rigira alla Chiesa cattolica il 70% di quanto raccoglie, quest'ultima incassa da sola quasi il 95% dell’otto per mille, pur essendo stata “scelta” dal 35% degli italiani. Ecco svelato uno dei tanti rivoli dai quali la grande piovra, la cui voracità non ha limiti, succhia enormi quantità di denaro pubblico in barba alla nostra Costituzione che lo vieta e a danno del nostro Paese.

Quest'anno l'otto per mille frutterà alla Cei ben un miliardo e duecento milioni che essa userà, quasi esclusivamente, a foraggiare lautamente il suo clero. Per la beneficenza, tanto da essa reclamizzata in TV, solo qualche spicciolo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)