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martedì 13 novembre 2012

Come ha votato l'America delle religioni.


Il giorno dopo la rielezione di Obama il Pew Research Center ha analizzato i flussi elettorali sulla base delle fedi religiose. Le sue scoperte sono illuminanti. I protestanti - che sono in maggioranza rispetto alle altre confessioni - hanno votato per Mitt Romney (60 a 40). E tra le chiese protestanti quelle evangeliche hanno dato il massimo appoggio al candidato repubblicano (80 a 20). I cattolici, invece, si sono spaccati esattamente a metà. Il sottogruppo dei bianchi ha votato in maggioranza per Mitt Romney mentre quello degli ispanici per Barack Obama (75 a 25). Per Obama hanno votato anche gli ebrei (65 a 35), e le altre religioni, tra cui i musulmani (80 a 20), ed anche gli atei e gli agnostici (i nones).

Riassumendo, l'elettorato che ha votato per Obama comprende minoranze religiose, neri, ispanici e liberal e tra questi molti giovani, molte donne e le classi medie degli stati del nord. Il voto ha mostrato che l'America è un Paese che sta cambiando rapidamente, dove la composizione sociale e anagrafica è ben diversa rispetto solo a un decennio fa. Per cui non solo l'America Liberal, ma anche quella delle minoranze - etniche e religiose, è destinata a crescere nei prossimi anni. Un America che ha "un punto di vista" meno tradizionale e si dimostra sempre più laica e progressista. I risultati dei referendum approvati fanno pensare che questa potrebbe essere l'America del Futuro.

Riepiloghiamo i dati più importanti che ci giungono da oltreoceano. Nel Maine, a Washington (lo stato di Seattle) e nel Maryland gli elettori hanno detto sì al matrimonio omosessuale mentre nel Minnesota hanno detto no all'emendamento costituzionale di limitare il matrimonio solo agli eterosessuali. In Florida hanno detto no al taglio dei fondi sanitari per l'aborto sconfiggendo in maniera netta le sedicenti associazioni pro-life. Altra notizia che farà felici i tanti laici libertari arriva dagli stati di Washington, Colorado e Massachusetts dove è stata legalizzata la marijuana per scopo terapeutico e, per i primi due stati, anche a scopo ricreativo. Tutto ciò dimostra che non solo negli stati del nord, ma anche più a sud e sicuramente a ovest, alcuni spezzoni della società americana si sono fatti più progressisti rispetto a molte delle scelte politiche dei repubblicani.

Ma martedì 6 novembre, per i seguaci dell'oscurantismo, è stata una gran brutta giornata anche sulle nostre sponde dell'Atlantico. La Corte costituzionale spagnola ha decretato la legittimità delle nozze gay istituite da Zapatero rigettando il ricorso fatto da Rajoy quando era deputato dell'opposizione. Un'altra conferma che una volta concessi, i diritti civili sono quasi impossibili da eliminare a meno che non si sopprimano anche le istituzioni democratiche. In Francia il governo Hollande ha fatto il primo passo per il riconoscimento delle nozze gay e il disegno di legge varato prevede anche la possibilità dell'adozione dei figli.

E in Italia? Nel nostro protettorato vaticano la mattina dopo il bis elettorale di Obama e l'affermazione dei referendum sulle nozze gay in alcuni stati americani, la commissione giustizia della Camera (Pdl. Udc e Lega) ha bocciato (sembra una farsa ma è la verità) il testo base per una nuova legge contro l'omofobia. L'ennesima dimostrazione della distanza siderale tra il nostro Paese e il resto del mondo civile.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)