Visualizzazioni totali

domenica 25 novembre 2012

In nomine Domini 40


Appena rientrato in Laterano Giovanni XII sentì impellente il bisogno di isolarsi per qualche tempo allo scopo di riflettere su quanto aveva sentito da Simone e poter dare un po' d'ordine alle molte contrastanti impressioni che aveva ricevuto. Il fedele Cassio lo assecondò col massimo impegno e impedì in modo categorico che il papa venisse disturbato da coloro che avevano facile accesso alla sua persona, specialmente le tre favorite troppo intraprendenti del suo piccolo harem. Quelle brevi pause di isolamento e di solitudine, che il papa aveva cominciata a prendersi in quegli ultimi tempi, soprattutto dopo il rientro da Tivoli, erano per Cassio il segnale che il giovane pontefice cominciava a far tesoro delle sue esperienze negative che tanto lo avevano messo in cattiva luce presso il clero, il popolo e lo stesso imperatore.
Fu verso il tardo pomeriggio che Giovanni XII emerse dal suo isolamento, sollevato e riposato, e chiese subito a che punto erano i preparativi per il suo incontro amoroso con Stefanetta.
"Alcune nostre guardie, travestite da pellegrini e mendicanti, controllano con la massima cura il palazzo sul Quirinale e m'aspetto, da un momento all'altro, che mi vengano a riferire della partenza del padrone. Allora vostra Santità deciderà quando iniziare la sua visita", spiegò Cassio.
"Ho una strana sensazione", gli confessò il giovane papa, che appariva in vena di confidenze. "Sento proprio, quasi sia una certezza assoluta, che questa sarà la mia ultima avventura e che da domani in poi tutto cambierà nella mia vita. Ho avuto in questi ultimi giorni, come ben sai, dei lunghi colloqui col venerando monaco Simone e il diacono Ascanio e, per la prima volta nella mia vita, ho avvertito nei loro confronti la consapevolezza della mia abissale povertà culturale e indegnità morale. Perciò ho deciso: da domani mi metterò alla loro scuola per diventare degno della carica che rivesto".
"Questi propositi fanno molto onore a vostra Santità", rispose Cassio con sincera convinzione.
"Per il momento intanto preoccupiamoci della splendida serata che mi attende tra le braccia della divina Stefanetta", esclamò il papa che aveva ripreso in pieni il suo lieto umore e che già pregustava le delizie di quella notte amorosa.
"A proposito", fece allarmato, "ancora non ho deciso il dono da offrire alla mia amata".
"Nel forziere è rimasto ben poco", rispose Cassio, sconsolato.
"Quello dei Teofilatto però è ancora intatto", s'illuminò il papa.
"Ma sono i gioielli di famiglia!" fece Cassio, scandalizzato.
"Per la mia ultima avventura posso saccheggiare anche qualcosa che apparteneva a mia nonna Marozia", concluse il papa.
Scelse una collana di smeraldi d'inestimabile valore. "Forse era quella che indossò nel giorno del suo matrimonio con re Ugo, mio nonno", esclamò stupito e ammirato.
In quel momento Cassio fu informato del ritorno di Manlio.
"Notizie in arrivo", fece Cassio e corse incontro al capo delle guardie che controllavano il palazzo sul Quirinale.
Sì, il padrone era partito poco prima seguito da due famigli e da alcuni cavalli carichi di mercanzie varie.
"Ci siamo!", gridò il papa esultante. "Preparami la veste da giullare", continuò. Era quella che più apprezzava per i suoi incontri amorosi perché la più allegra e variopinta.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuti nel mio blog

Questo blog non è una testata giornalistica, per cui lo aggiorno quando mi è possibile. I testi sono in regime di COPYLEFT e la loro pubblicazioni e riproduzioni è libera purché mantengano lo stesso titolo e venga citando il nome dell'autore.

I commenti possono essere critici, ma mai offensivi o denigratori verso terzi, altrimenti li cancello. Le immagini le pesco da internet. Qualche volta possono essere mie manipolazioni.

Se volete in qualche modo parlare con me, lasciate la richiesta nei commenti, vi contatterò per e-mail. Dato che il blog mi occupa parecchio tempo, sarò laconico nelle risposte.

Se gli argomenti trattati sono di vostro interesse, passate parola; e, se site studenti, proponeteli al vostro insegnante di religione. In tal caso fatemi sapere le risposte che avete ottenuto. Grazie.

Lettori fissi

Archivio blog

Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)