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domenica 4 aprile 2010

La resurrezione e l'adultera perdonata non esistevano nei testi più antichi

Uno degli episodi più famosi del Vangelo di Giovanni, conosciuto come “L'adultera perdonata”, che racconta come Gesù abbia salvato dalla lapidazione una donna colta in fragrante adulterio, pronunciando la storica frase: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" (Giovanni 8,3-11),si presta ad alcune considerazioni.

Anzitutto l'assoluta immoralità della legge mosaica secondo la quale, in caso di adulterio, doveva essere punito solo il partner più debole e indifeso, cioè la donna e non entrambi i colpevoli. In secondo luogo l'enorme sproporzione tra l'esiguità della colpa commessa e l'enormità della punizione inflitta.

Siccome molti fondamentalisti americani vorrebbero oggi il ripristino della morale biblica, come veniva praticata dagli antichi ebrei e ai giorni nostri ancora in Afghanistan dai talebani, immaginate cosa potrebbe accadere alle donne occidentali che gestiscono con disinvoltura la loro libertà sessuale! Dovrebbero essere messe tutte a morte. Ma c'è un'altra importante considerazione da fare riguardo a questo passo evangelico.

Il professor Bart Ehrman, una delle massime autorità mondiali nel campo degli studi biblici e  studioso di filologia greca ed ebraica, ha recentemente fatto la sconcertante scoperta che alcuni importanti racconti evangelici non esistevano nei testi più antichi ma furono aggiunti posteriormente da ignoti copisti.

Così, ad esempio, il racconto della resurrezione di Gesù non esisteva nei più antichi manoscritti del Vangelo di Marco e quello dell'adultera perdonata fu ignorato fino al IV secolo per poi venir preso e interpolato da un vangelo apocrifo ed essere aggiunto a quello di Giovanni. (Bart D.Ehrman, Gesu non l'ha mai detto, Milano, Mondadori, 2007).

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)