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giovedì 30 giugno 2011

La recente vittoria dei gay a New York ha riproposto in Italia il riconoscimento dei diritti degli omosessuali.

I diritti degli omosessuali sono ormai riconosciuti praticamente da molte confessioni cristiane e dalla maggioranza degli Stati occidentali ma totalmente negati in Italia che sia avvia a diventare, a causa dell'oppressione vaticana e della codardia della nostra classe politica, lo Stato più socialmente arretrato e antidemocratico dell'Occidente.

La recente vittoria dei gay a New York ha riproposto su tutti i giornali italiani e su alcuni TG (ma non tutti), con una certa enfasi, il diritto al pieno riconoscimento della parità di diritto a sposarsi per tutte le coppie che si amano, indipendentemente dal sesso anagrafico.

Ma la nostra classe politica al servizio delle gerarchie vaticane che campano di rendita sulla discriminazione e perfino l’incitamento alla violenza sulle persone omosessuali, hanno approvato con codardia le feroci critiche delle religioni omofobe (Chiesa Cattolica e ortodossa) e si sono guardate bene dal sollevare il problema.

A schiumare di rabbia e di invidia sono soprattutto le cripto-checche, vale a dire gli omosessuali “velati” che per convenienza di carriera politica o ecclesiastica fanno finta di essere etero e sono in prima fila a protestare e a condannare confratelli e consorelle di pari orientamento sessuale.

Ma statene certi che il giorno magico in cui anche in Italia una legge riconoscerà a tutti i cittadini, nessuno escluso, il diritto a formare una famiglia i primi omosessuali che correranno a sposarsi saranno sicuramente quelle cripto-checche politiche e religiose che oggi fanno le vergini offese dalla ventata di libertà che arriva da New York. All’epoca dell’approvazione del divorzio è successa la stessa cosa.

Fra i primi a uscire allo scoperto e a usufruire della nuova legge furono proprio i principali avversari politici (destri e democristiani in testa) che si erano battuti come iene per mantenere il matrimonio indissolubile.

Quello che stupisce ogni giorno più è l'ostinazione della Chiesa Cattolica a non voler riconoscere che sta avvenendo una profonda e irreversibile evoluzione nel costume e nelle convinzioni del mondo occidentale che spinge la gente, soprattutto i giovani, a non accettare più le assurde limitazioni delle libertà civili e umane da essa imposte. La sua è una chiara lotta contro i mulini a vento (la libertà) di donchisciottesca memoria.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)