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lunedì 27 giugno 2011

New York, sì alle nozze tra omosessuali .

Un voto a sorpresa anche dai Repubblicani fa dello stato della Grande Mela il sesto stato dell’Unione ad approvare il same-sex marriage, il matrimonio fra omosessuali. New York diventa così lo stato più grande dell'Unione nonché il sesto in ordine di tempo a consentire il matrimonio gay dopo Connecticut, Iowa, Massachusetts, New Hampshire e Vermont, più il District of Columbia.

La misura era già stata approvata dalla Camera dello stato e Va ora alla firma del governatore Andrew Cuomo. Entrerà in vigore 30 giorni dopo la promulgazione e quindi le prime coppie gay potranno sposarsi a New York già quest'estate. Un esponente repubblicano, prima di votare, ha deciso di spiegare ai suoi elettori perché disobbediva agli ordini del suo partito.

“Mi scuso con chi si sentirà offeso. Non posso negare ad una persona, un cittadino, un contribuente, un lavoratore, alla gente del mio distretto e in tutto lo stato, alla gente che fa grande questo stato, lo stato di New York, i diritti che io ho con mia moglie”. La forza dell’uguaglianza ha dunque fatto breccia anche tra i conservatori più ostinati.

La vittoria dei gay segna una pesante sconfitta per la Chiesa cattolica, potente a New York in particolare tra le comunità italo-americane, irlandesi e polacche e nemica implacabile della parità dei diritti in campo sessuale. La conferenza dei vescovi si è battuta contro fino all’ultimo per sostenere il suo oscurantismo medioevale.

Ma i fautori della parità per i gay hanno spostato alcuni consensi decisivi anche nelle comunità dei credenti che comincia a ignorare le assurde preclusioni della Chiesa. La quale non vuole riconoscere che dietro i cambiamenti legislativi c’è una profonda evoluzione nel costume e nelle convinzioni.

Secondo l’ultimo sondaggio Gallup ormai il 53% degli americani è favorevole alla legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. Sul fronte legislativo la battaglia sui matrimoni omosessuali, diventati un punto di scontro tra due culture e due visioni etiche alla pari dell’aborto segna a New York un'importante vittoria ma a livello nazionale è lungi dall'essere conclusa. La legalizzazione ha conosciuto avanzate e battute d’arresto, tra voti nelle assemblee legislative degli Stati, referendum e sentenze dei tribunali.

A livello federale i repubblicani, che hanno la maggioranza alla Camera, hanno più volte annunciato di voler mettere al bando i matrimoni gay in pieno accordo con la Chiesa Cattolica, ma l'esito di New York, dove tre deputati repubblicani hanno disobbedito agli ordini del partito, dimostra che la loro battaglia fallirà e che la parità dei diritti umani è destinata a trionfare.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)