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martedì 25 settembre 2012

A proposito delle veggenti madonnare


Entro il 2012 la commissione d’inchiesta internazionale presieduta dal cardinale Camillo Ruini, dovra pronunciarsi riguardo alle apparizioni di Medjugorje. Per capire che si tratta di una madonna-patacca come quella di Lourdes e di Fatima sarebbe sufficiente esaminare, anche solo superficialmente, i presunti messaggi madonnari caratterizzati da ovvietà banali, insulse e perfino ciniche, ripetute con esasperante monotonia.
Tanto per fare un esempio, nel febbraio scorso la pseudoveggente Mirjana ha rivelato l'ennesimo messaggio della Madonna. «È un messaggio un po’ triste» ha spiegato affranta, «perché siamo teste dure e non vogliamo capire cos’è importante in questo mondo. La nostra Santa Madre ci ha chiesto di pregare per i non credenti che ancora non hanno conosciuto l’amore di Dio. Tante brutte cose nel mondo arrivano dai non credenti: guerre, separazioni, suicidi, droga, aborti. Possiamo cambiarli con la nostra preghiera».
Basterebbero queste deliranti dichiarazioni per capire che nessuna entità spirituale può averle pronunciate e che si tratta quindi di una colossale bufala. Sono innumerevoli gli esempi che dimostrano che soltanto i baciapile, di qualsiasi fede, sono i veri responsabili della maggior parte delle intolleranze e dei crimini e affliggono oggi l'umanità. Per quanto riguarda la Chiesa, poi, dai roghi di ieri, ai preti pedofili di oggi, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ma state pur certi che per il cardinal Ruini, definito dal Corrado Augias «un politico sopraffino, che ha più a che vedere con lo spirito di Machiavelli che con quello del Vangelo», le fregnacce medjugorjane saranno considerate autentiche rivelazioni madonnare anche se sono in pieno contrasto col vangelo. Il nostro politico sopraffino, in abito talare, sa perfettamente che le apparizioni sono una bufala ma siccome il popolo bue le crede ciecamente e la Chiesa da esse ne trae grossi benefici in pietismo e business vanno approvate, magari con qualche distinguo.
A proposito di veggenti sentire l'ultima buffonata trasmessa dalla Rai. Nel recente film su papa Giovanni Paolo I viene narrato il fatto che un anno prima di essere nominato papa, Albino Luciani ebbe un incontro durato due ore con suor Lucia, ultima depositaria del segreto di Fatima, dal quale uscì sconvolto Perché? Secondo il film perché la suora gli avrebbe predetto l'elezione a sommo pontefice e la morte appena dopo l'elezione. Una baggianata dimostrata dal fatto che Luciani, eletto papa, non mostrò assolutamente il comportamento di una persona che sa di dover morire da un momento all’altro.


E allora? È invece molto più verosimile che Albino Luciani, persona pura di cuore, semplice, ma molto intelligente, parlando con la suora si fosse reso conto che Nostra Signora di Fatima era solo il frutto dell’immaginazione di tre pastorelli ignoranti del Vangelo. E, forse, a rivelarglielo fu la stessa suor Lucia che molti, molti anni prima, confessò a padre Gonçalves: “Ma vengo a dirle, reverendo padre, che ora più che mai mi viene il timore di essermi lasciata illudere dalla mia immaginazione” (Lettera del 5 giugno 1936). 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)