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mercoledì 12 settembre 2012

Il falso Jahvè. La fonte P. 153


Questa fonte insiste molto sulla santità di Dio e del suo popolo, e tra le regole della santità introduce anche quelle di purezza, che in fattispecie erano norme alimentari molto rigorose che dividevano gli animali in puri ed impuri. Tra gli animali impuri venivano annoverati i maiali, i conigli e tutti i molluschi. Queste norme non riguardavano regole d'igiene e nemmeno d'utilità pratica ma forse discendevano da antiche superstizioni, legate al contagio della lebbra.

Le regole di purezza riguardavano anche la macellazione degli animali e vietavano l'uccisione per soffocazione e il consumo del sangue. Si tradurranno in una vera palla al piede per gli ebrei della diaspora che non riusciranno a rispettarle vivendo tra i pagani. Una curiosa proibizione, forse determinata da qualche rito magico che la prescriveva, riguardava i cuccioli di agnello o di capra, la cui carne non poteva essere bollita nel latte della madre, per essere poi mangiata.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)