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lunedì 24 settembre 2012

Il falso Jahvè.La scomparsa del quarantesimo libro della Bibbia. 158


Queste varie versioni del Libro di Jashar non hanno né capitoli né versetti, come originariamente erano i libri dell'Antico Testamento. Trattano della schiavitù in Egitto degli ebrei, del loro esodo e della conquista della Terra Promessa. Rispetto alla Bibbia, presentano varianti significative. Per esempio, la causa dell'uccisione dei tremila ebrei nel deserto non dipese dall'adorazione del vitello d'oro, come racconta Esodo, ma fu provocata da una sommossa. Dio, parlando tramite Jashar, non solo non perdona quella strage, ma rimprovera Mosè e condanna tutti gli israeliti per quella guerra fratricida.

Il successore di Mosè, sempre secondo questi testi, non fu Giosuè ma Jashar dal quale il libro prende il nome. Fu Jashar, che era nel contempo sacerdote e guerriero, a nominare Giosuè comandante in campo degli eserciti israeliti. Ma, soprattutto, fu Jashar su nomina di Mosè a rivestire la carica di sommo sacerdote di Bethel, il santuario a cielo aperto più importante di tutto Israele, e fu la sua tribù a ricevere l’incarico di custodirlo. Questo fatto potrebbe costituire il motivo per cui il Libro di Jashar è stato tolto dal canone dell'Antico Testamento, forse per ordine di Giosia, il re fondamentalista che distrusse Bethel e sterminò i devoti del santuario e ne profanò perfino le tombe.

Il libro afferma anche che Jashar e la sua tribù erano gli edomiti. Nella parte iniziale del testo vengono ricalcati episodi narrati in Genesi ma con sostanziali differenze. L'episodio del diseredamento di Esaù per un piatto di lenticchie e la sua sostituzione con Giacobbe al momento della benedizione di Isacco, con la complicità di Rebecca, davvero poco credibile per non dire inverosimile, non si trova in questo testo. Anzi, il nome di Esaù non compare mai e il fratello di Giacobbe è chiamato Edom, cosa del resto confermata anche in Genesi 36,8 :"Esaù prese dunque a dimorare nella regione montuosa di Seir. Esaù è Edom".

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)