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venerdì 14 settembre 2012

I costi della Chiesa, a carico dello Stato laico italiano, sono in continua crescita.


Ci lamentiamo della nostra casta politica, sempre più esosa e costosa, ma i costi che la casta ecclesiastica fa gravare sul nostro Paese non sono da meno e, nonostante la devastante crisi economica attuale, sono in continua crescita. Oltre all'otto per mille, che ormai arriva quasi ad un miliardo e mezzo, altri infiniti rivoli da parte di Stato, Regioni, Province e Comuni alimentano questa piovra parassitaria che possiede immense proprietà esentasse in Italia e nel mondo e controlla, attraverso lo Ior (la Banca Vaticana) gran parte della finanza del pianeta.

Se mettiamo tutto insieme quello che versiamo alla Chiesa e ci aggiungiamo anche l'esenzione dall'Imu arriviamo quasi ad una decina di miliardi. Con l'otto per mille la Chiesa dovrebbe mantenere più che lautamente il suo clero il quale, però, le funzioni pastorali che esercita, le fa pagare ai fedeli (battesimi, matrimoni, funerali e così via). Ma non è tutto. Molti sacerdoti che teoricamente sono pagati dallo Stato con l'otto per mille e dai fedeli per le funzioni pastorali, lucrano anche un altro stipendio se recano conforto agli ammalati degli ospedali, attività che dovrebbe essere svolta gratuitamente come parte del loro ministero, o insegnano nelle scuole statali primarie.

Recentemente la scuola italiana ha subito drastiche riduzioni degli insegnati delle materi curriculari ma nel contempo ha visto aumentare di oltre duemila gli insegnati di religione nominati dai vescovi, senza concorso . Sono circa quattordicimila e ci costano oltre un miliardo e per di più godono di un trattamento economico migliore degli altri insegnanti.

Ora sentite anche questa. Sebbene il nostro Stato laico nella sua Costituzione affermi di ripudiare la guerra, mantiene lautamente un corpo di sacerdoti militarizzati, meglio conosciuti come cappellani militari, al cui vertice sta un vescovo nominato dal sovrano di uno stato estero, e che andrà in pensione con il grado e con gli emolumenti di generale di brigata. Ne sa qualcosa il cardinale Bagnasco che avendo svolto per quattro anni il ruolo di ordinario militare per l'Italia, riceve quattromila euro al mese di pensione. A cosa servano oggi i cappellani militari? Io non lo so. So solo che costano fior di milioni che gravano sulle casse pubbliche. Oltre che per lo stipendio anche per altri motivi.

Per esempio, l'arcivescovo Vincenzo Pelvi, attuale ordinario militare per l’Italia, ha deciso di organizzare ,anche quest’anno, come in passato, un raduno di tutti i cappellani militari, allo scopo di assicurare loro l’indispensabile “aggiornamento spirituale e culturale”. Il meeting, avrà luogo nella “pacifica” Assisi tra il 24 e il 27 settembre prossimi presso la Casa Domus Pacis, un hotel di proprietà dei frati minori francescani, Ovviamente a carico del bilancio della forze armate. 

Considerato che il regolamento vigente in materia di missioni in territorio nazionale prevede per tutto il personale militare l’obbligo di usufruire di vitto e alloggio presso le strutture militari (a costo dunque pressoché nullo per le casse pubbliche), non si capisce perché i cappellani, che sono inquadrati come ufficiali e che portano le stellette sul proprio abito talare, debbano invece sentire l’esigenza di disporre di una struttura privata esterna, per di più piuttosto costosa perché il costo di 75 euro al giorno appare peraltro caruccio. Infatti la stessa Domus Pacis pratica alla clientela “normale” prezzi inferiori (e per una pattuglia così numerosa ci si aspetterebbe peraltro di veder praticati forti sconti). Ma quando c’è di mezzo il finanziamento alla Chiesa non si bada a spese e tanto meno al regolamento.. Tanto, paga il popolo bue. 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)