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lunedì 10 settembre 2012

La repressione della libertà sessuale (“L'invenzione del cristianesimo”) 201


Diamo ora un'occhiata ad alcune delle più inique imposizioni pseudomorali che ci impongono le varie credenze religiose, diffuse sul nostro pianeta. Cominciamo dalla sessualità, il peccato che le religioni monoteiste considerano ossessivamente il più perverso. La pulsione sessuale è il motore che spinge la nostra specie a riprodursi e a sopravvivere. Ma il desiderio che essa produce è così forte da superare le finalità biologiche e da determinare gran parte dei desideri, delle ambizioni e dei conflitti, che riguardano l'umanità.

Forse saremmo mammiferi migliori se la nostra sessualità non fosse così preponderante e non occupasse tanta parte della nostra vita, ma dobbiamo accettarci come l'evoluzione ci ha fatti. Invece le religioni, campando divieti di origine divina, impongono la criminalizzazione di quasi ogni impulso sessuale, e lo vorrebbero finalizzato esclusivamente a fini procreativi, escludendo del tutto il piacere fisico, psicologico e affettivo che esso comporta.

Quindi niente sesso per puro edonismo, come il sesso orale, il sesso anale, il sesso in una posizione che non sia quella del missionario, o il sesso con metodi che impediscono la fecondazione. Tutto ciò è assolutamente interdetto da dio e perfino da molte leggi di Stati teocratici e democratici.
Perché questa proibizione? Che danno arrechiamo agli altri o a noi stessi se facciamo sesso con partner consenziente ? Nessuno. E allora? Tutto quello che facciamo senza recar danno a noi e agli altri e con reciproco diletto, dovrebbe non solo essere permesso ma anche incoraggiato.

Edonismo? Perché no, se asseconda la gioia di vivere e l'amore coi propri simili. Purché, ovviamente, non si violi né la libertà dell'altro, né il decoro pubblico e lo si svolga esclusivamente in campo privato.

A smascherare l'ipocrisia delle religioni nella loro guerra contro il sesso basti osservare che esse predicano l'astinenza nella vita terrena per promettere un'eterna gozzoviglia in quella ultraterrena. Per l'islam, il paradiso è un luogo di delizie anche sessuali, come promette il Corano. Per il cristianesimo, troppo represso, ciò non viene esplicitamente dichiarato, ma sottinteso se si ammette che nel Giorno del Giudizio rinasceremo non come puri spiriti ma in carne ed ossa e in piena forma fisica. Cosa ci servirebbe un corpo in piena efficienza e con perfetti attributi sessuali se non potessimo usufruire di tutti i godimenti che questo comporta? 

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)