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domenica 4 aprile 2010

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 12^ Puntata

Passarono gli anni e mentre la villa d'Ibrahim lentamente prendeva forma, Giuditta ebbe dapprima il sospetto e poi la certezza di attendere un altro figlio. Ciò riempi d'immensa gioia Isacco che, finalmente, stava per avere un figlio suo.

A dire il vero, essendo trascorsi alcuni anni dalla nascita di Davide, ormai cominciava a disperare di diventare padre. Ora l'attesa era finita e il suo primo vero figlio sarebbe presto arrivato. Ciò non incrinò minimamente il suo affetto per Davide, che lui considerava, a tutti gli effetti, come vero figlio. Unico suo cruccio era che il nascituro sarebbe venuto alla luce in terra straniera e non in quella dei suoi avi.

Anche Giuditta era amareggiata per questa circostanza.
La gravidanza trascorse serena. Giuditta era sempre circondata dall'amicizia delle donne che abitavano nel cortile, le quali, in simili circostanze, si facevano in quattro per dare una mano e per infondere coraggio. Con sua gran sorpresa venne a sapere dalla madre di Nefer che il merito della sua nuova maternità era da attribuire al Dio Min.

Infatti lei, di nascosto, aveva messo un amuleto di questo Dio della fertilità in un punto segreto della casa di Giuditta, nella speranza che la aiutasse a restare incinta. Giudittaa, che si era resa conto delle buone intenzioni dell'amica, l'aveva ringraziata, pregandola però di non far parole del fatto col marito, e poi aveva eliminato subito l'amuleto.

Il parto avvenne senza particolari problemi ed anche questa volta nacque un bel maschietto cui fu posto il nome di Joses. La nascita del fratellino determinò in Davide qualche cambiamento nelle sue abitudini. Doveva aiutare la mamma ad accudire il nuovo nato e ciò implicava minor tempo per incontrare i suoi amici. Ma, in compenso, essendo ormai abbastanza grandicello, veniva mandato a far compere nel centro della città e questo gli consentiva di vedere e di imparare molte cose nuove.

Aveva stretto amicizia con bottegai d'ogni genere e aveva imparato l'egiziano alla perfezione. Spesso si faceva accompagnare dagli amici e in particolar modo da Nefer, che stava diventando una bambina bella e intelligente.

Finalmente, dopo molti anni di lavoro, la gran villa d'Ibrahim fu terminata. Era da tutti considerata la più splendida d'Alessandria. Tra le molte sue meraviglie facevano spicco un gran giardino pensile, con palme e piante esotiche e decine di fontane che coi loro zampilli emettevano suoni simili alla musica, e un lago popolato di coccodrilli.

Davide e Giuditta, accompagnati da Isacco, poterono visitarla in parte, prima dell'inaugurazione ufficiale. Quello che videro sembrò loro irreale.
Era giunto il tanto atteso momento del ritorno. Isacco era felice e anche Giuditta lo era, sebbene, ormai, si sentisse di casa in Egitto e avesse stretto con le famiglie vicine un rapporto di affettuosa amicizia.

Davide, invece, era molto infelice all'idea di lasciare i suoi amici e in special modo Nefer. Anch'essi vissero la sua partenza come una tragedia. Lo amavano molto perché era il miglior amico di ognuno di loro. Egli promise, con le lacrime agli occhi, che da grande sarebbe tornato a trovarli e a Nefer, che era la più inconsolabile, lo giurò formalmente.
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Isacco, su suggerimento di Ebrahim, prese contatto con la carovana dei Nabatei, coi quali era venuto in Egitto, e si accordò per il ritorno. Fu trattato con gran deferenza e fu rifiutato qualsiasi compenso. Era per loro un onore rendere un servigio ad un amico del potente sceicco egiziano. Il viaggio si svolse più o meno come all'andata. Alla famiglia di Isacco furono assegnati due docili cammelli e la sua asina seguì la carovana a piccolo trotto, senza bisacce.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)