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martedì 20 dicembre 2011

Gli dei del sole precristiani

Cristo fu fatto nascere il 25 dicembre, giorno in cui si festeggiava la rinascita del dio Sole. Era per i pagani il "Dies Natalis Solis Invicti", una festività molto diffusa e popolare che celebrava l'allungamento delle giornate dopo il solstizio d'inverno e che simboleggiava la rinascita della vita.

Tutti gli dei del sole pre-cristiani, fra I quali citiamo: Mitra (Persia), Osiride (Egitto), Attis (Frigia), Tammuz Marduc(Mesopotamia), Adone (Siria), Dioniso-Bacco (Grecia), Ercole (Grecia) hanno avuto in comune una serie incredibile di coincidenze: un dio come padre; una vergine come madre; la nascita in una grotta al solstizio d'inverno (25 dicembre) annunciata da una stella; la minaccia di tiranni che volevano ucciderli effettuando efferati infanticidi; la morte per crocifissione seguita dalla resurrezione dopo tre giorni e la salita al cielo. Tutti (e sono circa quaranta) si proclamarono inviati sulla Terra come salvatori del mondo. (The World's Sixteen Crucified Saviors di Graves di Kersey Graves)

San Giustino Martire e molti altri Padri della Chiesa riconoscevano la rassomiglianza, quasi perfetta, del loro Cristo con le divinità pagane che lo precedettero?.Eccome! Scrive Giustino rivolgendosi ai pagani: “Quando poi sosteniamo che il Logos, prima emanazione di Dio, vale a dire Gesù Cristo, nostro Maestro, è stato generato senza l’atto sessuale, è stato crocifisso, è morto, è risorto ed è salito in cielo, allora non presentiamo nulla di strano al confronto coi vostri figli di Zeus...”(Giustino, Apologia 1,20 sgg.).

Ma come reagirono davanti a questa perfetta rassomiglianza? Mentendo spudoratamente, in quanto affermarono che erano i pagani ad aver copiato il cristianesimo, sorvolando sul fatto che gli dei pagani erano di gran lunga anteriori; oppure ammettevano che il diavolo avesse in epoca precristiana svelato ai pagani tutti i segreti cristiani, per cui se i pagani possedevano degli dei simili a Cristo e in più battezzavano, celebravano il sacrificio di tipo eucaristico, possedevano venerande scritture, compivano miracoli come i cristiani, tutto ciò era semplicemente opera del demonio.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)