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sabato 17 dicembre 2011

La dura lotta per l'emancipazione. (La mala religione) 256

Da sondaggi fatti in Europa e in America risulta che i laici non credenti e gli atei sono molto più numerosi di quanto la gente comune ritiene. In America, lo sdegno suscitato da Bush appecorato all'estrema destra religiosa per negare agli americani molti diritti civili e la libertà di ricerca, ha spinto molti atei al “coming out, a venire allo scoperto.

La Secular Student Alliance, un network di studenti atei, si è diffusa in sei anni in 146 campus universitari e il numero dei «senza religione» è in rapido aumento, secondo i sondaggi dell’American Religious Identification Survey. Iniziative locali, libri sull’ateismo improvvisamente diventati dei best-seller e donazioni per milioni di dollari hanno dato loro coraggio e fiducia.

Ora, col nuovo clima più liberal, inaugurato da Barack Obama con le celebre frase “ Siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei, hindu e non credenti”, i laici si sentono col vento in poppa.

Anche in Italia i non credenti, gli atei e gli agnostici sono in continuo aumento e raggiungono ormai qualche milione. Però non sono organizzati e fanno sentire poco la loro voce, soprattutto a livello politico. Ancora “non sono usciti dall’armadio”. Si limitano a disertare ogni manifestazione religiosa, senza mai prendere di petto le più macroscopiche interferenze che la religione attua nel campo civile e politico. Manca loro l'orgoglio di essere liberi pensatori, la fierezza di possedere una sana indipendenza di giudizio e di essere, tout court, fuori dalla massa acefala dei credenti.

La loro indipendenza di giudizio non favorisce l'appecoramento, così istintivo nelle persone religiose, e questa è la loro debolezza. Che devono assolutamente vincere, manifestando con orgoglio la loro superiorità intellettuale, morale e civile. Non sarà facile, ma solo in tal modo possono creare un nuovo illuminismo di cui l'Italia e il resto del mondo hanno urgente bisogno.

Questo illuminismo non scenderà dall'alto, come una rivelazione, ma sarà conquistato dal basso, passo dopo passo, favorito oggi più che nel passato, dal rapido diffondersi, a livello planetario, delle conquiste sempre più rivoluzionarie della scienza, della cultura e di tutte le libertà di espressione.

Saranno la scienza e la cultura, infatti, che si espandono sempre più veloci e inarrestabili attraverso i mass media, come una ragnatela che irretisce il pianeta, a salvarci dalla pandemia religiosa, ad abbattere gli antichi idoli, le assurde credenze e gli inutili freni alla libertà individuale, e a convincere l'homo sapiens che se è dotato di quell’organo che è la ragione, è naturale che la usi, ed è invece contro-natura che la ottenebri.

Allora, finalmente, tutti gli infantilismi, intesi come assolute verità di fede – che a salvarci (da che cosa?) basta toglierci il prepuzio, o farci versare un po' d'acqua in testa, o mangiare una cialda condita con formule magiche e altre consimili amenità – saranno considerati per quello che sono sempre stati, delle demenziali stupidità.

Allora sarà chiaro a tutti che il dio d'Abramo è la più ignobile invenzione dell'uomo e che chi, con immensa protervia e con il supporto di paludamenti scintillanti d' oro e d'argento, si arroga oggi il diritto di essere l'infallibile vicario di dio in Terra, millanta una verità semplicemente inventata. Allora, finalmente, ci saremo liberati dai miti della caverna e l'umanità avrà raggiunto la vera “salvezza”.
(Fine)

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)