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domenica 11 dicembre 2011

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 97

Giunsero a Damasco in meno di una settimana. Le minacce proferite nei loro confronti da Cefa e Giacomo, i due più violenti seguaci di Gesù, li avevano spinti a muoversi con rapidità. Ora però, varcata la porta sud di Damasco, si sentivano finalmente sicuri e sollevati dall'oppressione che avevano provato negli ultimi giorni a Gerusalemme.

Mentre attraversava la città, diretto alla sua casa, si presentò a Giuda il problema della sua nuova identità. Doveva assolutamente tenerla presente per non incorrere in contraddizioni.

A Damasco nessuno sapeva che lui era Giuda, figlio di Simone, soprannominato l'Iscariota; tutti lo conoscevano come Seforo, mercante di Gerico. Si compiacque della sua perspicacia che lo aveva spinto a comprare quella casa a Damasco invece del poderetto sul lago di Tiberiade, che era sempre stato alla cima dei suoi desideri, e di essersi fatto chiamare da tutti, sempre e soltanto, col nome di Seforo.

“Ti raccomando“ disse a Davide, “di non usare più, d'ora in poi il mio vero nome Giuda ma di chiamarmi, anche in privato, col mio nuovo nome di Seforo".
Raggiunta la piazza della città, percorsero per un po' la via principale che menava a levante, quindi piegarono in una viuzza laterale e in pochi minuti si trovarono davanti al portone che immetteva nel giardino della casa di Giuda.

Col battente egli fece rintronare cinque colpi. Attese per pochi istanti, che a lui parvero lunghi, e finalmente si aprì uno spioncino. Un grido di gioia si unì allo sferragliare dei catenacci.

Il portone si spalancò e una donna di circa quarant'anni corse ad abbracciarlo con le lacrime agli occhi. Intanto era accorso anche il marito, anch'egli visibilmente commosso. Erano Berice e Afro, due schiavi che Giuda aveva riscattato alcuni anni prima perché badassero alla casa e accudissero il vecchio Mordekai.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)