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giovedì 8 dicembre 2011

Peccato e redenzione (Le due imposture su cui poggia il cristianesimo). Il mito biblico al vaglio della ragione. 31

Se poi passiamo ad esaminare gli attributi che la Genesi attribuisce al dio biblico, riscontriamo che sono contraddittori e irrazionali. La Bibbia ci dice che essendo dio l'essere in assoluto più perfetto, tra i molti suoi attributi ci sono l'onnipotenza e la bontà infinita.

Ebbene già l'antico filosofo greco Epicuro, vissuto qualche secolo prima di Cristo, parlando della bontà e dell'onnipotenza degli dèi, aveva messo in chiaro l'incongruenza tra questi due attributi, facendo riferimento ai molti mali che affliggono l'uomo e il mondo intero.

Se gli dèi sono veramente buoni e vogliono il bene dell'umanità, ma non impediscono il dolore, le malattie e la morte, si chiedeva Epicuro, significa chiaramente che sono impotenti. Se invece sono onnipotenti ma consentono che il male tormenti l'uomo e la natura, sono malvagi.

Se, infine, non possono e non vogliono evitare il male, significa che non sono né onnipotenti, né benevolenti. Lo stesso discorso vale per il dio biblico che, come vedremo in seguito, si rivelerà il più obbrobrioso e sanguinario dio inventato dall'uomo.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)