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lunedì 19 dicembre 2011

L'invenzione del cristianesimo. Premessa (Prima parte) 1

Un'approfondita indagine critica del cristianesimo, quale questo libro si prefigge di fare, rende necessarie alcune brevi informazioni preliminari, indispensabili per un suo inquadramento.

Pochi credenti sanno che il cristianesimo si è sviluppato in due tronconi, molto diversi l'uno dall'altro. Il primo, che possiamo chiamare giudeo-cristiano, ha avuto origine dagli apostoli guidati da Giacomo, fratello di Gesù; il secondo, che possiamo chiamare ellenistico-pagano, è stato una creazione personale di Paolo di Tarso, il san Paolo della Chiesa.

Il cristianesimo giudaico, nella sua breve esistenza, è rimasto sempre ligio all'ebraismo più ortodosso e ha praticato, con straordinario zelo, tutte le pratiche del giudaismo rituale: la frequentazione quotidiana del Tempio, la partecipazione ai sacrifici, l'osservanza delle festività e della legge ebraica. Per esso il cristianesimo non era una nuova religione contrapposta all'ebraismo, ma un suo completamento e riguardava soltanto gli ebrei della Palestina e quelli che si erano sparsi nelle molte contrade dell'impero romano.

Tutti gli altri: i romani e i pagani in genere, erano esclusi perché l'etica biblica, ed anche quella evangelica, erano settarie e ostili agli stranieri. Non dimentichiamo che gli ebrei si consideravano il popolo eletto, l'unico in cui scorreva sangue divino, e che Mosè, su preciso comando di Jahvè, aveva condannato a morte e sterminio tutti i nemici di Israele.

Quali aspettative aveva il cristianesimo giudaico? Come vedremo più dettagliatamente in seguito, esso credeva fermamente che Gesù risorto sarebbe tornato quasi subito, in carne e ossa, per creare il Regno di Dio in Terra, come avevano annunciato i profeti, e che avrebbe dato inizio ad un lungo periodo di pace e di armonia per Israele prima e per il resto del mondo poi.

Il cristianesimo ellenistico-pagano, fondato da Paolo, si configurò, invece, come un filone eretico del vecchio ebraismo, finalizzato alla creazione di una nuova religione. Infatti, Paolo inviterà i suoi seguaci cristiani a rifiutare la Legge, la frequentazione del Tempio e la circoncisione, e quindi a rinnegare, di fatto, l'ebraismo, e tenderà a diffondere il suo cristianesimo personale non tanto tra i suoi correligionari quanto tra i gentili, cioè tra i pagani. Quali erano le aspettative di Paolo?

In un primo tempo, come i cristiano-giudei, cui inizialmente aderì, anch'egli attese spasmodicamente l'imminente ritorno sulla Terra di Gesù risorto, Poi, quando questa aspettativa andò delusa e i suoi seguaci entrarono in crisi, per salvare il suo cristianesimo, gettò l'ebraismo alle ortiche, abbracciò l'ideologia delle Religioni Misteriche, assimilata da giovane nella sua città natale, che ipotizzavano l'immortalità dell'anima, e trasformò Gesù, da Messia crocifisso destinato a ritornare sulle nuvole, nel Redentore dell'intera umanità. Il nuovo Regno di Dio non più terreno me celeste, avrebbe riguardato l'aldilà, dove le anime immortali sarebbero vissute in una eterna beatitudine.

Insomma inventò il nucleo fondamentale che costituisce il cristianesimo attuale. La sua nuova teologia fu sempre sconfessato dalla Chiesa di Gerusalemme, rimasta fedele all'ebraismo.

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Informazioni personali

Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)