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domenica 25 dicembre 2011

L'enigma svelato (Il lato oscuro della verità) 99

L'indomani, rinfrancato nel fisico e molto entusiasta di poter dare inizio ad una nuova attività ricca di prospettive, Giuda si recò a tarda ora nel Foro. La piazza era gremita di gente ma egli trovò subito l'uomo che cercava. Era un ricco mercante efesino di nome Rufo che trattava ogni sorta di commerci e che era informatissimo su tutto. Costui lo accolse con gioia perché aveva molta simpatia per Giuda, avendolo lui aiutato in più di una circostanza difficile.

"Oh, finalmente!" fece Rufo abbracciandolo con affetto. "Son mesi che aspettavo il tuo ritorno. Spero ti fermerai un po' più lungo, questa volta. Ho un sacco di proposte interessanti da farti e sono certo che faremo ottimi affari insieme".
"Mi fermerò più di quanto tu possa immaginare", rispose Giuda contraccambiando il suo abbraccio. "Ho liquidato tutte le mie faccende in Giudea e ho deciso di stabilirmi definitivamente a Damasco. Qui si respira aria libera e leggera. Degli affari parleremo nei prossimi giorni con comodo; ora mi interessa un copista, ma uno coi fiocchi che sappia scrivere in greco, latino e, possibilmente, in demotico. Voglio riaprire la copisteria di Mordekai".

"Ottima idea. Sono molti quelli che ne sentono la necessità, dopo la morte del vecchio. L'esigenza di sapere cresce ogni giorno di più e molti nuovi ricchi aspirano ad avere in casa una piccola biblioteca. Farai affaroni. Solo che non sarà facile trovare il copista che cerchi. Spargerò la voce per tutto il Foro e in poche ore l'intera città sarà al corrente. Se ce n'è uno disponibile, lo troveremo di certo".

"Un'altra cosa" riprese Giuda. "Sono alla ricerca di un giovane schiavo di nome Dianteo, venduto alcuni anni fa. Voglio trovarlo ad ogni costo per prenderlo con me".
"Non sarà facile. È come cercare un ago nel pagliaio. Prova da Crispino, il mercante di schiavi che è subentrato a Sofronio. Dicono che abbia una memoria prodigiosa, che potrebbe essere utile in questa circostanza".

Dopo un rapido accordo sul loro prossimo incontro, Giuda si diresse fuori città, in una specie di accampamento che racchiudeva gli schiavi in vendita. Trovò Crispino molto indaffarato per cui espose la sua richiesta in poche parole. Il mercante di schiavi, che era da poco subentrato al suocero alla guida del campo, dopo qualche attimo di soprappensiero, rispose che il nome Dianteo si associava nella sua mente alla città nabatea di Petra.

Avrebbe subito allertato il suo socio d'Arabia per la ricerca. Gli fece capire che ricordava perfettamente l'acquisto di Afro e Berice da parte di Giuda e ciò gli fece molta impressione. Effettivamente quell'uomo aveva una memoria unica.

Tornò a casa soddisfatti e trovò Davide nella biblioteca intento a fare l'inventario dei libri che conteneva. Le espressioni di meraviglia da parte dell'amico allo scoperta di opere di enorme interesse, alcune delle quali studiate in Caldea, erano continue. E ricordando la frase pronunciata da Callisto nella Biblioteca di Alessandria esclamava convinto: “Qui si inala coltura ad ogni respiro”. Giuda ne fu deliziato.

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Leo Zen vive in una cittadina del Veneto di forte tradizione cattolica e usa uno pseudonimo volendo evitare possibili disagi dal momento che scrive opere rigorose e documentate ma fortemente dissacratorie e in controtendenza. Finora ha pubblicato tre saggi: L'INVENZIONE DEL CRISTIANESIMO (Editrice Clinamen – Firenze – 2003 – 3^ed.), IL FALSO JAHVE' (Edizioni Clinamen – Firenze – 2007), LA “MALA” RELIGIONE (Editrice Uni- Service – Trento - 2009) e il romanzo storico IN NOMINE DOMINI (Prospettiva editrice – Civitavecchia - 2008)